Tedesco: “Catania e Salernitana meritano la Serie A”
16-10-2025 10:22 - Campionato
Autore: Redazione
Ha vissuto in prima persona le emozioni di due piazze che pulsano di calcio. Giacomo Tedesco, ex centrocampista di lungo corso, conosce bene il valore di Catania e Salernitana, avendo vestito entrambe le maglie in momenti cruciali della sua carriera: 147 presenze con i granata, 65 con i rossazzurri (di cui 60 in Serie A). In vista della sfida di domenica al “Massimino”, l’ex giocatore ha raccontato la sua doppia esperienza in un’intervista a Il Mattino, ricordando i legami e le emozioni vissute su entrambe le sponde del Sud.
“Sono due realtà importanti – spiega Tedesco – con tifoserie calde e competenti, che meritano di tornare dove sono state spesso nella loro storia: in Serie A. Sarà una gara intensa, di alto livello e con grande significato per entrambe.”
Cresciuto nel vivaio del Palermo, Tedesco ha scalato tutte le categorie fino alla prima squadra. “A quei tempi era più comune che un ragazzo del settore giovanile arrivasse in alto,” racconta. “Oggi invece ci sono troppi stranieri nei vivai, e questo limita la crescita dei giovani italiani. È un problema strutturale del nostro calcio.”
Dopo Palermo, arrivarono gli anni di Salerno, dove il centrocampista trovò continuità e fiducia. “Con Zeman ho imparato tanto. Quando si fece male D’Antoni, mi proposi io come regista. Era un ruolo che mi permetteva di toccare molti palloni, verticalizzare il gioco e creare occasioni. Quell’anno segnai, feci assist e sfiorammo la promozione. È stata una delle stagioni più belle della mia carriera.”
La duttilità è sempre stata la sua forza. “Ho giocato mezzala, regista, esterno. Mi sono sempre adattato a ciò che chiedevano gli allenatori. In un centrocampo a due devi dare equilibrio e copertura; a tre puoi spingerti di più in avanti. Ma se sei un buon giocatore, puoi rendere in ogni modulo.”
Un approccio professionale che gli ha guadagnato stima in ogni squadra in cui ha militato. “Ho sempre dato tutto per la maglia che indossavo. A Catania, a Salerno, come a Trapani o Reggio, la gente lo ha capito. La correttezza e l’impegno pagano sempre, anche quando non vinci.”
Quando parla delle due squadre che si affronteranno domenica, Tedesco si illumina. “A Catania ho vissuto la Serie A, con uno stadio travolgente. A Salerno ho trovato un pubblico straordinario, che ti fa sentire il proprio calore ogni giorno. Domenica sarà uno spettacolo vero, peccato solo che i tifosi granata non possano esserci.”
E sulla corsa alla promozione resta prudente: “Non è ancora una partita decisiva, ma può dare fiducia e slancio. Mi auguro che Catania, Salernitana e anche il Palermo possano tornare presto in Serie A. Il Sud ha bisogno di grandi piazze nel calcio che conta.”
Sarà anche la sfida degli ex, con tanti protagonisti che hanno vestito entrambe le maglie. “Inglese è un attaccante di categoria superiore – osserva Tedesco –. È normale che venga fischiato dai tifosi catanesi, ma fa parte del gioco. Ha fatto bene a Catania e può fare ancora molto. In campo ci saranno tanti giocatori di qualità e sarà un incontro equilibrato e spettacolare.”
Non manca una riflessione sugli allenatori: “Raffaele sta confermando il buon lavoro fatto negli anni precedenti. Toscano ha dato solidità e organizzazione al Catania. Sono due tecnici preparati, che meritano considerazione: troppo spesso si ricordano solo quando le cose vanno male.”
Infine, un auspicio che racchiude il senso del suo pensiero: “Spero che vinca il bel calcio. Catania e Salernitana rappresentano due città con un’anima vera, che vivono di passione e di tifo. Il Sud merita di essere protagonista anche in Serie A.”
“Sono due realtà importanti – spiega Tedesco – con tifoserie calde e competenti, che meritano di tornare dove sono state spesso nella loro storia: in Serie A. Sarà una gara intensa, di alto livello e con grande significato per entrambe.”
Cresciuto nel vivaio del Palermo, Tedesco ha scalato tutte le categorie fino alla prima squadra. “A quei tempi era più comune che un ragazzo del settore giovanile arrivasse in alto,” racconta. “Oggi invece ci sono troppi stranieri nei vivai, e questo limita la crescita dei giovani italiani. È un problema strutturale del nostro calcio.”
Dopo Palermo, arrivarono gli anni di Salerno, dove il centrocampista trovò continuità e fiducia. “Con Zeman ho imparato tanto. Quando si fece male D’Antoni, mi proposi io come regista. Era un ruolo che mi permetteva di toccare molti palloni, verticalizzare il gioco e creare occasioni. Quell’anno segnai, feci assist e sfiorammo la promozione. È stata una delle stagioni più belle della mia carriera.”
La duttilità è sempre stata la sua forza. “Ho giocato mezzala, regista, esterno. Mi sono sempre adattato a ciò che chiedevano gli allenatori. In un centrocampo a due devi dare equilibrio e copertura; a tre puoi spingerti di più in avanti. Ma se sei un buon giocatore, puoi rendere in ogni modulo.”
Un approccio professionale che gli ha guadagnato stima in ogni squadra in cui ha militato. “Ho sempre dato tutto per la maglia che indossavo. A Catania, a Salerno, come a Trapani o Reggio, la gente lo ha capito. La correttezza e l’impegno pagano sempre, anche quando non vinci.”
Quando parla delle due squadre che si affronteranno domenica, Tedesco si illumina. “A Catania ho vissuto la Serie A, con uno stadio travolgente. A Salerno ho trovato un pubblico straordinario, che ti fa sentire il proprio calore ogni giorno. Domenica sarà uno spettacolo vero, peccato solo che i tifosi granata non possano esserci.”
E sulla corsa alla promozione resta prudente: “Non è ancora una partita decisiva, ma può dare fiducia e slancio. Mi auguro che Catania, Salernitana e anche il Palermo possano tornare presto in Serie A. Il Sud ha bisogno di grandi piazze nel calcio che conta.”
Sarà anche la sfida degli ex, con tanti protagonisti che hanno vestito entrambe le maglie. “Inglese è un attaccante di categoria superiore – osserva Tedesco –. È normale che venga fischiato dai tifosi catanesi, ma fa parte del gioco. Ha fatto bene a Catania e può fare ancora molto. In campo ci saranno tanti giocatori di qualità e sarà un incontro equilibrato e spettacolare.”
Non manca una riflessione sugli allenatori: “Raffaele sta confermando il buon lavoro fatto negli anni precedenti. Toscano ha dato solidità e organizzazione al Catania. Sono due tecnici preparati, che meritano considerazione: troppo spesso si ricordano solo quando le cose vanno male.”
Infine, un auspicio che racchiude il senso del suo pensiero: “Spero che vinca il bel calcio. Catania e Salernitana rappresentano due città con un’anima vera, che vivono di passione e di tifo. Il Sud merita di essere protagonista anche in Serie A.”









