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Scontri tra tifosi di Catania e Casertana: verso il divieto di trasferta

14-10-2025 14:55 - Campionato
Autore: Redazione

Un sabato di ordinaria follia si è trasformato in un caso nazionale. L’autostrada A2 del Mediterraneo, nei pressi di San Mango Piemonte, è diventata teatro di un violento scontro tra tifosi del Catania e della Casertana. Bastoni, sassi e fumogeni hanno invaso la carreggiata, paralizzando il traffico e seminando il panico tra gli automobilisti. Per diversi minuti, la paura ha preso il sopravvento, mentre la strada — una delle principali arterie del Sud — si trasformava in una scena di guerriglia.

Le forze dell’ordine sono intervenute in massa, avviando immediatamente un’operazione di polizia per ristabilire la calma e identificare i responsabili. A coordinare le indagini è la Digos di Salerno, guidata dal vicequestore Perillo, in stretto contatto con gli uffici di Caserta e Catania. L’obiettivo è chiaro: capire se lo scontro sia stato un incontro casuale o, come molti indizi suggeriscono, un vero e proprio appuntamento pianificato tra frange del tifo organizzato.

Gli investigatori stanno analizzando immagini delle telecamere autostradali, filmati amatoriali e messaggi scambiati sui social e nei canali Telegram legati ai gruppi ultras. Le modalità dell’assalto — l’arresto improvviso dei veicoli, l’utilizzo coordinato di oggetti contundenti e fumogeni — sembrano confermare la pista di un blitz premeditato. Un “duello” organizzato nei dettagli, lontano dagli stadi ma non dallo spirito di rivalità che, ancora una volta, degenera in violenza.

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, gli incidenti avranno inevitabili ripercussioni. L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha già avviato un’istruttoria, e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarebbe pronto ad adottare misure straordinarie di prevenzione.

La più probabile è la chiusura temporanea dei settori ospiti per le partite in trasferta di Catania e Casertana, accompagnata dal divieto di vendita dei biglietti ai residenti nelle province di Catania e Caserta. Una misura drastica ma necessaria, secondo il Viminale, per evitare il ripetersi di episodi simili lungo le arterie autostradali o nei pressi degli stadi.

A queste restrizioni collettive si aggiungeranno provvedimenti individuali. Le Digos delle tre città stanno lavorando per identificare, attraverso immagini e testimonianze, chi ha materialmente partecipato agli scontri: per loro si profila il Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, che in alcuni casi potrebbe avere una durata pluriennale.

In attesa del comunicato ufficiale, le prime informazioni indicano che le curve del “Massimino” non dovrebbero essere chiuse in occasione del prossimo incontro casalingo del Catania contro la Salernitana. Tuttavia, per i rossazzurri è praticamente certo il divieto di trasferta nelle prossime giornate, misura che penalizzerà anche la parte più sana del tifo etneo.

Un provvedimento che rientra nella linea di “tolleranza zero” annunciata dal Ministero dell’Interno: fermare la spirale di violenza prima che degeneri ulteriormente, proteggendo la sicurezza pubblica e restituendo al calcio la dimensione che gli appartiene — quella della passione, non della paura.

Quanto accaduto sull’A2 non è solo un fatto di cronaca nera. È il segnale che la violenza legata al tifo resta una ferita aperta nel calcio italiano, capace di riemergere improvvisamente anche lontano dagli stadi. Un fenomeno che colpisce tutti: dalle società sportive, costrette a convivere con danni d’immagine e sanzioni, ai tifosi veri, quelli che amano la propria squadra ma si vedono trascinati nel fango da pochi irresponsabili.

Nel frattempo, la giustizia farà il suo corso. Le immagini e le testimonianze raccolte serviranno a chiarire responsabilità e ruoli, ma una cosa è già certa: l’autostrada del Mediterraneo, sabato scorso, è diventata il simbolo di una deriva che va fermata con fermezza e lucidità. Perché lo sport, a ogni livello, non può permettersi di perdere la sua parte migliore: quella fatta di passione, lealtà e rispetto.