Cosenza-Catania, la sfida degli ex: Toscano e tanti incroci emozionanti
11-09-2025 11:26 - Campionato
Autore: Redazione
La sfida di domenica al “San Vito-Marulla” non sarà soltanto una tappa importante per la classifica. Cosenza-Catania sarà anche, e forse soprattutto, una partita dal forte valore emotivo, intrisa di ricordi e di intrecci personali che renderanno l’incontro ancora più speciale. Come sottolinea La Gazzetta del Sud, saranno tanti i protagonisti che si ritroveranno faccia a faccia con il proprio passato, in una sorta di derby dei sentimenti.
Il primo nome che emerge è quello di Mimmo Toscano, oggi allenatore del Catania ma con un legame profondo con la piazza cosentina. Toscano, reggino di nascita, ha indossato la maglia rossoblù da calciatore per 44 volte, partecipando alla storica promozione in Serie B del 1998, suggellata da un suo gol nella partita decisiva contro il Casarano. Quel giorno rimane ancora impresso nella memoria dei tifosi come uno dei momenti più emozionanti della storia recente del club.
Da allenatore, Toscano ha lasciato un segno ancora più marcato, guidando i “Lupi” in una straordinaria doppia promozione, portandoli dalla Serie D fino alla Serie C1. Una scalata che ha cementato il suo legame con la città, tanto che viene considerato un cosentino d’adozione. Domenica, però, per la prima volta tornerà al “Marulla” da avversario, con l’obiettivo di guidare i rossazzurri etnei verso un’altra vittoria.
Accanto a lui, sulla panchina catanese, ci saranno altre due figure che hanno scritto pagine importanti con il Cosenza: il vice allenatore Michele Napoli e il collaboratore tecnico Ivan Moschella, anch’essi con trascorsi significativi in Calabria. Per entrambi, come per Toscano, quella di domenica non sarà mai una partita come le altre.
Gli incroci, però, non si limitano alle panchine. Anche sul rettangolo verde ci saranno diversi ex pronti a incrociare il proprio destino con la squadra che li ha lanciati o accolti in momenti importanti della carriera. Tra questi spicca Tiago Casasola, uno degli uomini simbolo della clamorosa salvezza ottenuta durante la stagione della pandemia. In quell’anno, con Roberto Occhiuzzi in panchina, il Cosenza riuscì a conquistare una permanenza in Serie B che fece notizia in tutta Italia e persino sui media internazionali. Casasola, protagonista di quella cavalcata, ritroverà il “Marulla” da avversario, in una partita che per lui avrà inevitabilmente un peso particolare.
Un altro volto noto è quello di Francesco Forte, soprannominato “lo squalo”. L’attaccante arrivò a Cosenza per volere dell’allora tecnico Fabio Caserta, che lo considerava l’uomo ideale per dare forza e profondità all’attacco. Nel corso di quella stagione, Forte mise a segno cinque gol, lasciando un buon ricordo tra i tifosi. Oggi veste la maglia del Catania e ha già iniziato la stagione con grande determinazione: due reti nelle prime tre giornate e una condizione fisica che lo rende uno dei principali pericoli per la retroguardia calabrese.
Con Toscano, il Catania ha segnato 11 gol in 270 minuti, confermandosi come la squadra più prolifica del girone. Un dato che preoccupa il Cosenza, consapevole di dover alzare il livello di attenzione per contenere la furia offensiva rossazzurra.
Domenica ci sarà però anche un grande assente, uno che avrebbe potuto rendere la partita ancora più ricca di significati. Si tratta di Francesco De Rose, centrocampista cosentino doc e simbolo di tante battaglie. In estate si era parlato molto di un suo possibile ritorno al Cosenza, con voci sempre più insistenti che lo volevano di nuovo in Calabria. Alla fine, però, il trasferimento non si è concretizzato.
Il direttore sportivo dei silani, Stefano Lupo, aveva provato a intavolare uno scambio con il Catania, inserendo nella trattativa Mario Gargiulo come contropartita tecnica, ma l’operazione è saltata e Gargiulo ha poi scelto di accasarsi al Campobasso. Così De Rose è rimasto fuori lista, in attesa di una nuova destinazione, probabilmente lontano da Catania.
Per lui, domenica, sarà quindi una giornata particolare: guardare da lontano una partita che avrebbe potuto vederlo protagonista, magari con la maglia rossoblù del cuore, oppure nuovamente da avversario sul campo dove ha lasciato ricordi indelebili.
Questa serie di intrecci, di storie personali e di rapporti mai del tutto spezzati, rende Cosenza-Catania una sfida che va oltre i tre punti. Da una parte c’è una squadra in cerca di riscatto, dall’altra una formazione lanciata verso i piani alti della classifica. In mezzo, un filo invisibile che lega tanti protagonisti a due città, due maglie e due tifoserie.
Al fischio d’inizio, ogni emozione dovrà lasciare spazio al calcio giocato. Ma per molti, domenica, sarà impossibile scendere in campo senza sentire il peso della storia e dei ricordi che accompagneranno ogni passaggio, ogni contrasto, ogni gol.
Il primo nome che emerge è quello di Mimmo Toscano, oggi allenatore del Catania ma con un legame profondo con la piazza cosentina. Toscano, reggino di nascita, ha indossato la maglia rossoblù da calciatore per 44 volte, partecipando alla storica promozione in Serie B del 1998, suggellata da un suo gol nella partita decisiva contro il Casarano. Quel giorno rimane ancora impresso nella memoria dei tifosi come uno dei momenti più emozionanti della storia recente del club.
Da allenatore, Toscano ha lasciato un segno ancora più marcato, guidando i “Lupi” in una straordinaria doppia promozione, portandoli dalla Serie D fino alla Serie C1. Una scalata che ha cementato il suo legame con la città, tanto che viene considerato un cosentino d’adozione. Domenica, però, per la prima volta tornerà al “Marulla” da avversario, con l’obiettivo di guidare i rossazzurri etnei verso un’altra vittoria.
Accanto a lui, sulla panchina catanese, ci saranno altre due figure che hanno scritto pagine importanti con il Cosenza: il vice allenatore Michele Napoli e il collaboratore tecnico Ivan Moschella, anch’essi con trascorsi significativi in Calabria. Per entrambi, come per Toscano, quella di domenica non sarà mai una partita come le altre.
Gli incroci, però, non si limitano alle panchine. Anche sul rettangolo verde ci saranno diversi ex pronti a incrociare il proprio destino con la squadra che li ha lanciati o accolti in momenti importanti della carriera. Tra questi spicca Tiago Casasola, uno degli uomini simbolo della clamorosa salvezza ottenuta durante la stagione della pandemia. In quell’anno, con Roberto Occhiuzzi in panchina, il Cosenza riuscì a conquistare una permanenza in Serie B che fece notizia in tutta Italia e persino sui media internazionali. Casasola, protagonista di quella cavalcata, ritroverà il “Marulla” da avversario, in una partita che per lui avrà inevitabilmente un peso particolare.
Un altro volto noto è quello di Francesco Forte, soprannominato “lo squalo”. L’attaccante arrivò a Cosenza per volere dell’allora tecnico Fabio Caserta, che lo considerava l’uomo ideale per dare forza e profondità all’attacco. Nel corso di quella stagione, Forte mise a segno cinque gol, lasciando un buon ricordo tra i tifosi. Oggi veste la maglia del Catania e ha già iniziato la stagione con grande determinazione: due reti nelle prime tre giornate e una condizione fisica che lo rende uno dei principali pericoli per la retroguardia calabrese.
Con Toscano, il Catania ha segnato 11 gol in 270 minuti, confermandosi come la squadra più prolifica del girone. Un dato che preoccupa il Cosenza, consapevole di dover alzare il livello di attenzione per contenere la furia offensiva rossazzurra.
Domenica ci sarà però anche un grande assente, uno che avrebbe potuto rendere la partita ancora più ricca di significati. Si tratta di Francesco De Rose, centrocampista cosentino doc e simbolo di tante battaglie. In estate si era parlato molto di un suo possibile ritorno al Cosenza, con voci sempre più insistenti che lo volevano di nuovo in Calabria. Alla fine, però, il trasferimento non si è concretizzato.
Il direttore sportivo dei silani, Stefano Lupo, aveva provato a intavolare uno scambio con il Catania, inserendo nella trattativa Mario Gargiulo come contropartita tecnica, ma l’operazione è saltata e Gargiulo ha poi scelto di accasarsi al Campobasso. Così De Rose è rimasto fuori lista, in attesa di una nuova destinazione, probabilmente lontano da Catania.
Per lui, domenica, sarà quindi una giornata particolare: guardare da lontano una partita che avrebbe potuto vederlo protagonista, magari con la maglia rossoblù del cuore, oppure nuovamente da avversario sul campo dove ha lasciato ricordi indelebili.
Questa serie di intrecci, di storie personali e di rapporti mai del tutto spezzati, rende Cosenza-Catania una sfida che va oltre i tre punti. Da una parte c’è una squadra in cerca di riscatto, dall’altra una formazione lanciata verso i piani alti della classifica. In mezzo, un filo invisibile che lega tanti protagonisti a due città, due maglie e due tifoserie.
Al fischio d’inizio, ogni emozione dovrà lasciare spazio al calcio giocato. Ma per molti, domenica, sarà impossibile scendere in campo senza sentire il peso della storia e dei ricordi che accompagneranno ogni passaggio, ogni contrasto, ogni gol.