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Catania, ottobre il mese della verità: il salto di qualità va fatto adesso

06-10-2025 19:24 - Campionato
Autore: Pier Andrea Aidala

All'indomani della vittoria contro il Siracusa, a Catania non c'è spazio per rilassarsi o specchiarsi. Nel caldo pomeriggio domenicale del Massimino, i rossoazzurri hanno eseguito nota per nota lo spartito preparato da Mimmo Toscano regalandosi un gol per tempo e i doverosi tre punti in un match nel quale l'unico obiettivo non poteva che essere la vittoria.

Ad onor del vero, gli aretusei non hanno mai dato l'impressione di poter impensierire Dini, ma la Serie C quest'anno più che mai sta abituando a risultati clamorosi e insidie di varia natura anche durante scontri sulla carta abbordabili per le “big”. Non a caso il Benevento è caduto al cospetto del Latina. La stessa Salernitana ha dovuto attingere a tutte le energie nervose e tecniche per superare un'arcigna Cavese. La classifica rimane corta, con la Salernitana al comando a quota 19, il Benevento secondo con tre punti di ritardo e il gruppone delle terze, di cui fa parte anche il Catania, in scia con 15 lunghezze. L'impressione è che difficilmente vedremo una fuga in solitaria e che il mercato di gennaio sarà determinante come lo fu per l'Avellino durante la scorsa sessione invernale, segnata da investimenti importanti al fine di bruciare la concorrenza nel girone di ritorno. Alle tre già citate contendenti andrà probabilmente sommato il Cosenza, che sta dimostrando di poter recitare un ruolo da protagonista con un gioco divenuto giornata dopo giornata sempre più solido.

Il Catania intanto si gode i tre punti ottenuti ieri e si getta a capofitto nel prossimo ostico impegno che lo vedrà in trasferta a Gugliano. Ottobre sarà a tutti gli effetti un crocevia fondamentale, con la doppia sfida interna contro Salernitana e Benevento che potrebbe dare slancio o azzoppare i sogni di gloria del gruppo agli ordini di Toscano. In tal senso recuperare pedine del calibro di Aloi e Rolfini rappresenterebbe una manna dal cielo per il tecnico calabrese, che ieri ha fatto esordire il bomber Caturano al Massimino e ritrovato D'Ausilio. Soltanto con l'organico al completo, o quasi, si potranno davvero misurare le distanze con le dirette avversarie e questo è un concetto ben chiaro agli occhi della dirigenza etnea. Va letta in tal senso la ridefinizione dell'organigramma medico con l'ingresso di figure di indubbio spessore ed esperienza nel club di Pelligra.

Tornando al rettangolo verde, della sfida contro il Siracusa va tenuto caro il bottino pieno, anche se la prestazione a tratti non è stata irresistibile. Minimo sforzo, massimo risultato, anche questa è una qualità da possedere per abbandonare la periferia del calcio della Serie C. Sotto il profilo dell'espressione di gioco c'è ancora da lavorare, ma la vittoria dà fiducia e traghetta l'elefante verso ilprossimo impegno con maggiore serenità. Di certo il ritorno di Celli come braccetto mancino, con contestuale presenza di Donnarumma sulla corsia esterna, ha restituito maggiori garanzie in difesa. Inoltre, il presidio ormai costante di Di Tacchio sullamediana appare ad oggi imprescindibile. Continua a non convincere Jimenez, da troppi turni in un limbo di impalpabilità preoccupante, anche alla luce di un rinnovo di contratto all'apparenza sempre più distante. In una rosa ridotta al momento a 22 elementi a causa dell'infortunio di Martic, ci si augura dunque che in un senso o nell'altro, anche a costo di scelte dolorose, si giunga ad una decisione che rafforzi il concetto del“noi” scelto dalla società come leitmotiv per l'agognato salto di categoria. Differente la situazione di Cicerelli, ancora una volta sin troppo largo rispetto all'area di rigore e chiamato ad un lavoro sporco che, pur dando frutti sulla trequarti, non lo mette nelle condizioni di incidere nei metri finali del campo. Toscano si è detto entusiasta della prova dell'ex Lazio, ma con il recupero di Aloi e una maggiore solidità in mediana sarebbe delittuoso non avanzare e in parte accentrare il raggio d'azione del numero 10 rossazzurro. Davanti, il destino di Forte e Caturano pare incrociato, con una staffetta dal quale entrambi potrebbero trarre giovamento per consegnare al Catania i gol necessari per puntare al vertice.

Tutto lascia presagire che questo sia il momento per compiere il salto di qualità capace di proiettare l'elefante nel club ristretto delle pretendenti al trono del Girone C. Già a Giugliano occorrerà dar prova di esserci e di mantenere quantomeno immutate le distanze dalla vetta. Poi arriveranno le due partite più importanti del 2025 in uno scenario, quello si, secondo a nessuno. E se i duri iniziano a giocare proprio quando il gioco si fa duro, sta al Catania dimostrare di esserlo.