Un pareggio che lascia l’amaro in bocca, ma segnali di crescita per il Catania
25-09-2025 10:57 - Campionato
Autore: Andrea Mazzeo
Un pareggio che lascia sensazioni contrastanti quello ottenuto ieri al Provinciale. Un punto che, per quanto visto in campo, sembra stare stretto al Catania, protagonista di una prestazione generosa e di buon livello. Eppure, al tempo stesso, quel singolo punto ha rischiato di non arrivare affatto: senza l’errore di Canotto, che ha sciupato il pallone del possibile 2-0, e senza il gol di Lunetta che ha riportato il punteggio in equilibrio, i rossazzurri avrebbero probabilmente lasciato Trapani con una beffa difficilissima da digerire.
Le recriminazioni principali riguardano le troppe occasioni sprecate negli ultimi metri, dove è mancata lucidità e precisione. In particolare, la prova di Forte ha generato più frustrazione che applausi. L’attaccante numero 32 si è mosso bene lontano dalla porta, partecipando alla manovra e dando una mano nel gioco di raccordo, ma negli ultimi quindici metri ha peccato di imprecisione, fallendo alcune chance che avrebbero potuto cambiare il corso della partita.
Il Trapani, dal canto suo, non ha impressionato per intensità e qualità di gioco, merito soprattutto di un Catania che finalmente ha ritrovato quello spirito di sacrificio e quella abnegazione che avevano caratterizzato le prime uscite stagionali. Toscano, come prevedibile, non ha stravolto l’impianto tattico, limitandosi a cambiare alcuni interpreti. I risultati sono stati alterni: qualche giocatore adattato, come Celli e in parte Corbari, continua a faticare nel ruolo assegnato, ma la scarsità di alternative valide in panchina non lascia grandi possibilità di scelta.
Il Catania deve inoltre fare i conti con assenze pesanti. Aloi in mezzo al campo, D’Ausilio sulla trequarti e Caturano in attacco rappresentano tre pedine di grande importanza che, al momento, mancano all’appello. Nonostante ciò, la squadra ha mostrato una prestazione nel complesso positiva. Alcuni elementi hanno saputo trascinare i rispettivi reparti: Di Gennaro in difesa, Di Tacchio a centrocampo, Cicerelli sulla trequarti e, naturalmente, Lunetta in attacco, sempre più punto di riferimento e uomo decisivo.
C’è però un aspetto che continua a destare preoccupazione: il lavoro sulle corsie laterali. Celli fatica da esterno sinistro e rende meglio come braccetto nella linea difensiva a tre, mentre Casasola, dominante nel primo tempo con continue proiezioni offensive, nella ripresa è calato vistosamente fino quasi a scomparire dal gioco.
Nonostante le difficoltà, quella di Trapani resta una prova incoraggiante, soprattutto in vista della trasferta di Cerignola. I pugliesi arrivano alla sfida con il morale alle stelle dopo l’incredibile vittoria ottenuta a Salerno, risultato che ha confermato l’equilibrio di questo campionato, dove non esistono vere e proprie corazzate in grado di ammazzare il torneo. Certo, con due punti in più la classifica avrebbe oggi un altro sapore, ma la stagione è ancora lunga e, dopo le opache prestazioni contro Cosenza e Sorrento, il Catania sembra aver imboccato la strada giusta per ritrovare fiducia e continuità.
Domenica, contro il Cerignola, è probabile che Toscano opti per un certo turnover, con Jimenez e Donnarumma candidati a partire dall’inizio. La possibile presenza di Caturano in panchina rappresenterebbe un segnale positivo, ma servirà comunque maggiore concretezza sotto porta. Forte dovrà ritrovare la precisione e il cinismo che nelle ultime giornate sono mancati, lasciando il Catania a secco nei momenti decisivi.
Un punto che non va buttato, come ha sottolineato in sala stampa l’allenatore in seconda Michele Napoli, ma che deve rappresentare un punto di partenza. Adesso l’obiettivo è cambiare marcia, perché la vittoria manca da troppo tempo e la classifica non aspetta: certe occasioni, come quella di ieri, vanno sfruttate fino in fondo, senza sprecarle.
Le recriminazioni principali riguardano le troppe occasioni sprecate negli ultimi metri, dove è mancata lucidità e precisione. In particolare, la prova di Forte ha generato più frustrazione che applausi. L’attaccante numero 32 si è mosso bene lontano dalla porta, partecipando alla manovra e dando una mano nel gioco di raccordo, ma negli ultimi quindici metri ha peccato di imprecisione, fallendo alcune chance che avrebbero potuto cambiare il corso della partita.
Il Trapani, dal canto suo, non ha impressionato per intensità e qualità di gioco, merito soprattutto di un Catania che finalmente ha ritrovato quello spirito di sacrificio e quella abnegazione che avevano caratterizzato le prime uscite stagionali. Toscano, come prevedibile, non ha stravolto l’impianto tattico, limitandosi a cambiare alcuni interpreti. I risultati sono stati alterni: qualche giocatore adattato, come Celli e in parte Corbari, continua a faticare nel ruolo assegnato, ma la scarsità di alternative valide in panchina non lascia grandi possibilità di scelta.
Il Catania deve inoltre fare i conti con assenze pesanti. Aloi in mezzo al campo, D’Ausilio sulla trequarti e Caturano in attacco rappresentano tre pedine di grande importanza che, al momento, mancano all’appello. Nonostante ciò, la squadra ha mostrato una prestazione nel complesso positiva. Alcuni elementi hanno saputo trascinare i rispettivi reparti: Di Gennaro in difesa, Di Tacchio a centrocampo, Cicerelli sulla trequarti e, naturalmente, Lunetta in attacco, sempre più punto di riferimento e uomo decisivo.
C’è però un aspetto che continua a destare preoccupazione: il lavoro sulle corsie laterali. Celli fatica da esterno sinistro e rende meglio come braccetto nella linea difensiva a tre, mentre Casasola, dominante nel primo tempo con continue proiezioni offensive, nella ripresa è calato vistosamente fino quasi a scomparire dal gioco.
Nonostante le difficoltà, quella di Trapani resta una prova incoraggiante, soprattutto in vista della trasferta di Cerignola. I pugliesi arrivano alla sfida con il morale alle stelle dopo l’incredibile vittoria ottenuta a Salerno, risultato che ha confermato l’equilibrio di questo campionato, dove non esistono vere e proprie corazzate in grado di ammazzare il torneo. Certo, con due punti in più la classifica avrebbe oggi un altro sapore, ma la stagione è ancora lunga e, dopo le opache prestazioni contro Cosenza e Sorrento, il Catania sembra aver imboccato la strada giusta per ritrovare fiducia e continuità.
Domenica, contro il Cerignola, è probabile che Toscano opti per un certo turnover, con Jimenez e Donnarumma candidati a partire dall’inizio. La possibile presenza di Caturano in panchina rappresenterebbe un segnale positivo, ma servirà comunque maggiore concretezza sotto porta. Forte dovrà ritrovare la precisione e il cinismo che nelle ultime giornate sono mancati, lasciando il Catania a secco nei momenti decisivi.
Un punto che non va buttato, come ha sottolineato in sala stampa l’allenatore in seconda Michele Napoli, ma che deve rappresentare un punto di partenza. Adesso l’obiettivo è cambiare marcia, perché la vittoria manca da troppo tempo e la classifica non aspetta: certe occasioni, come quella di ieri, vanno sfruttate fino in fondo, senza sprecarle.









