Trapani, ricorso respinto: confermati gli 8 punti di penalizzazione
26-09-2025 22:58 - Campionato
Autore: Redazione
Otto punti di penalizzazione confermati. È questo l’esito del verdetto emesso oggi dal Collegio di Garanzia del Coni, che ha rigettato il ricorso presentato dal Trapani Calcio, dal presidente Valerio Antonini e dal segretario Vito Giacalone contro la sanzione inflitta per la vicenda dei crediti d’imposta inesistenti. Nessuna riduzione, nessuno sconto: la decisione della Corte Federale d’Appello FIGC è stata confermata in toto, compreso il periodo di inibizione di sei mesi per i due dirigenti.
Il club granata sperava almeno in uno sconto della penalizzazione, magari dimezzando i punti di handicap per tornare a respirare in classifica. Invece, la squadra dovrà convivere con l’intero fardello degli otto punti, che al momento la costringono in piena zona playout. Un dato che brucia ancora di più se si considera che, senza penalizzazione, il Trapani sarebbe terzo, a soli tre punti dalla capolista Salernitana.
La reazione del presidente Antonini non si è fatta attendere. Pochi minuti dopo la pubblicazione del dispositivo, il patron ha affidato il suo sfogo ai social, attaccando duramente il sistema della giustizia sportiva. “Appena arrivato il dispositivo con cui il Collegio ha respinto il ricorso presentato dai nostri legali. Per me una decisione assurda. Ma c’è una cosa che ho saputo ora e che mi ha sconvolto: le firme sono del presidente Branca e di Maietta. Gli stessi che avevano rigettato il ricorso della Trapani Shark. Io sono andato al Coni per avere giustizia e vengo giudicato sempre dalle stesse persone. Una roba made in Italy”, ha scritto Antonini, lasciando trasparire tutta la sua rabbia.
Il presidente granata ha poi lasciato intendere che la battaglia legale potrebbe non essere finita qui: “Vedremo se sarà possibile andare al TAR, lo capiremo consultandoci con i nostri legali. Mi viene il dubbio che avevamo molto da dire e da fare. Altrimenti, perché non assicurare un giudizio equo?C’era paura che poi avremmo ribaltato anche la sentenza della Shark? Ai posteri l’ardua sentenza".
Il club granata sperava almeno in uno sconto della penalizzazione, magari dimezzando i punti di handicap per tornare a respirare in classifica. Invece, la squadra dovrà convivere con l’intero fardello degli otto punti, che al momento la costringono in piena zona playout. Un dato che brucia ancora di più se si considera che, senza penalizzazione, il Trapani sarebbe terzo, a soli tre punti dalla capolista Salernitana.
La reazione del presidente Antonini non si è fatta attendere. Pochi minuti dopo la pubblicazione del dispositivo, il patron ha affidato il suo sfogo ai social, attaccando duramente il sistema della giustizia sportiva. “Appena arrivato il dispositivo con cui il Collegio ha respinto il ricorso presentato dai nostri legali. Per me una decisione assurda. Ma c’è una cosa che ho saputo ora e che mi ha sconvolto: le firme sono del presidente Branca e di Maietta. Gli stessi che avevano rigettato il ricorso della Trapani Shark. Io sono andato al Coni per avere giustizia e vengo giudicato sempre dalle stesse persone. Una roba made in Italy”, ha scritto Antonini, lasciando trasparire tutta la sua rabbia.
Il presidente granata ha poi lasciato intendere che la battaglia legale potrebbe non essere finita qui: “Vedremo se sarà possibile andare al TAR, lo capiremo consultandoci con i nostri legali. Mi viene il dubbio che avevamo molto da dire e da fare. Altrimenti, perché non assicurare un giudizio equo?C’era paura che poi avremmo ribaltato anche la sentenza della Shark? Ai posteri l’ardua sentenza".
Infine, un commento che suona come un avvertimento: “Dopo questa sentenza viene veramente voglia di abbandonare lo sport italiano. Investire e vedere questo è inaccettabile”.
Sul piano sportivo, la sentenza di oggi chiude definitivamente la vicenda: la penalizzazione resta e non ci saranno ulteriori gradi di giudizio interni alla giustizia sportiva. L’unica strada ancora percorribile è quella del TAR, ma i tempi della giustizia amministrativa saranno inevitabilmente più lunghi, e la stagione calcistica andrà avanti con la classifica così com’è.
Il caso Trapani si inserisce in un quadro più ampio di indagini legate alle compensazioni con crediti d’imposta fittizi, che hanno coinvolto anche altri club, come il Brescia, e che ruotano intorno alla società Alfieri SPV, definita dagli inquirenti una “scatola vuota” utilizzata per la cessione di crediti falsi a società sportive. Su questa rete di operazioni opache sono in corso approfondimenti da parte della Guardia di Finanza.
Intanto, per il Trapani resta la sfida più urgente: risalire la classifica. La penalizzazione pesa come un macigno, ma la squadra ha dimostrato di avere carattere e la voglia di non arrendersi. Servirà un percorso quasi perfetto per uscire dalla zona pericolosa e rimettersi in carreggiata. Una missione complicata, ma non impossibile, in una stagione che, dopo la sentenza di oggi, si preannuncia tutta in salita.
Sul piano sportivo, la sentenza di oggi chiude definitivamente la vicenda: la penalizzazione resta e non ci saranno ulteriori gradi di giudizio interni alla giustizia sportiva. L’unica strada ancora percorribile è quella del TAR, ma i tempi della giustizia amministrativa saranno inevitabilmente più lunghi, e la stagione calcistica andrà avanti con la classifica così com’è.
Il caso Trapani si inserisce in un quadro più ampio di indagini legate alle compensazioni con crediti d’imposta fittizi, che hanno coinvolto anche altri club, come il Brescia, e che ruotano intorno alla società Alfieri SPV, definita dagli inquirenti una “scatola vuota” utilizzata per la cessione di crediti falsi a società sportive. Su questa rete di operazioni opache sono in corso approfondimenti da parte della Guardia di Finanza.
Intanto, per il Trapani resta la sfida più urgente: risalire la classifica. La penalizzazione pesa come un macigno, ma la squadra ha dimostrato di avere carattere e la voglia di non arrendersi. Servirà un percorso quasi perfetto per uscire dalla zona pericolosa e rimettersi in carreggiata. Una missione complicata, ma non impossibile, in una stagione che, dopo la sentenza di oggi, si preannuncia tutta in salita.









