Chilafi verso la prima squadra del Catania dopo l’infortunio di Aloi
04-11-2025 20:06 - Campionato
Autore: Redazione
Il Catania perde un pezzo pesante del suo centrocampo: Salvatore Aloi dovrà sottoporsi a intervento chirurgico al ginocchio sinistro. Lo ha comunicato il club, spiegando che l’operazione seguirà le ulteriori valutazioni mediche dei prossimi giorni. Una brutta tegola, che certifica la gravità del trauma accusato in allenamento e lascia prevedere uno stop non breve.
Nel vuoto lasciato dall’ex Ternana, il Catania guarda in casa propria e prepara l’aggregazione in pianta stabile di Ardijan Chilafi, classe 2004. L’idea è già circolata nelle ultime ore: di fronte a tempi di recupero lunghi per Aloi, il club è pronto ad attingere alle energie fresche del talento macedone, già sotto contratto.
Nato a Skopje il 3 giugno 2004, 189 centimetri, piede destro, Chilafi è un centrocampista moderno cresciuto nel vivaio della Sampdoria, con presenze nell’Under 21 della Macedonia del Nord. Il suo arrivo al Catania è stato ufficializzato nell’ultima finestra di mercato insieme a quelli di Quiroz e Lomangino. Parliamo di un profilo longilineo, con gamba e falcata, abituato a muoversi da mezzala ma riadattabile anche da interno in un centrocampo a due.
Aloi garantiva intensità, letture senza palla, seconde palle e leadership emotiva. Chilafi non ha ancora minutaggio tra i pro con la maglia etnea, ma offre caratteristiche utili per colmare – almeno in parte – il deficit atletico che l’assenza di Aloi rischia di aprire: passo lungo, capacità di strappo e inserimento “a rimorchio”. In più, l’altezza lo rende prezioso sui piazzati, fase spesso decisiva in Serie C. L’innesto interno consentirebbe di mantenere continuità di principi senza stravolgere gli equilibri, con una rotazione che può comprendere compiti più “protetti” all’inizio e minutaggi progressivi.
Per un ventunenne reduce dal percorso giovanile in un club di Serie A e da esperienze con l’Under 21, questa è la porta che si apre spesso nel calcio: l’infortunio di un compagno cambia la scala gerarchica e mette la maturità alla prova. Chilafi porta freschezza e motivazioni, il Catania gli consegna una piattaforma competitiva. Se saprà farsi trovare pronto – nelle letture senza palla, nella gestione del primo controllo in spazi stretti e nell’uso del corpo nei contrasti – potrà guadagnare minuti e fiducia.
La notizia resta comunque quella dell’operazione a Aloi, cui va un augurio di pronto recupero. Nel frattempo, la risposta migliore per una squadra che punta a consolidarsi in classifica è trasformare l’emergenza in opportunità: accelerare il percorso di un giovane già di proprietà, senza snaturarsi. Il campo dirà il resto.
Nel vuoto lasciato dall’ex Ternana, il Catania guarda in casa propria e prepara l’aggregazione in pianta stabile di Ardijan Chilafi, classe 2004. L’idea è già circolata nelle ultime ore: di fronte a tempi di recupero lunghi per Aloi, il club è pronto ad attingere alle energie fresche del talento macedone, già sotto contratto.
Nato a Skopje il 3 giugno 2004, 189 centimetri, piede destro, Chilafi è un centrocampista moderno cresciuto nel vivaio della Sampdoria, con presenze nell’Under 21 della Macedonia del Nord. Il suo arrivo al Catania è stato ufficializzato nell’ultima finestra di mercato insieme a quelli di Quiroz e Lomangino. Parliamo di un profilo longilineo, con gamba e falcata, abituato a muoversi da mezzala ma riadattabile anche da interno in un centrocampo a due.
Aloi garantiva intensità, letture senza palla, seconde palle e leadership emotiva. Chilafi non ha ancora minutaggio tra i pro con la maglia etnea, ma offre caratteristiche utili per colmare – almeno in parte – il deficit atletico che l’assenza di Aloi rischia di aprire: passo lungo, capacità di strappo e inserimento “a rimorchio”. In più, l’altezza lo rende prezioso sui piazzati, fase spesso decisiva in Serie C. L’innesto interno consentirebbe di mantenere continuità di principi senza stravolgere gli equilibri, con una rotazione che può comprendere compiti più “protetti” all’inizio e minutaggi progressivi.
Per un ventunenne reduce dal percorso giovanile in un club di Serie A e da esperienze con l’Under 21, questa è la porta che si apre spesso nel calcio: l’infortunio di un compagno cambia la scala gerarchica e mette la maturità alla prova. Chilafi porta freschezza e motivazioni, il Catania gli consegna una piattaforma competitiva. Se saprà farsi trovare pronto – nelle letture senza palla, nella gestione del primo controllo in spazi stretti e nell’uso del corpo nei contrasti – potrà guadagnare minuti e fiducia.
La notizia resta comunque quella dell’operazione a Aloi, cui va un augurio di pronto recupero. Nel frattempo, la risposta migliore per una squadra che punta a consolidarsi in classifica è trasformare l’emergenza in opportunità: accelerare il percorso di un giovane già di proprietà, senza snaturarsi. Il campo dirà il resto.









