Catania, un’estate di rivoluzione: 11 volti nuovi e il mercato va in archivio
01-09-2025 23:39 - Calciomercato
Autore: Andrea Mazzeo
Finisce finalmente questo estenuante calciomercato estivo. Mai come quest’anno il periodo precedente all’inizio di un campionato è stato caratterizzato da cambiamenti umorali che nemmeno il miglior oroscopo di Paolo Fox avrebbe potuto interpretare osservando le stelle.
Siamo passati dalle battute sullo “Stiamo valutando”, al “Pimmia ponu morriri, tantu n’abbonu”, al “Pelligra tonnitinni in Australia” agli elogi “Grande squadrone”, “Semu già nda B” al “Faggianu ci po’ fari i scappi a Pastore”.
Si sa, il cuore del tifoso rossazzurro è volubile, ma mai come quest’anno abbiamo vissuto un’estate tanto anomala sportivamente parlando.
Finalmente possiamo dimenticarci gli episodi legati al mancato rinnovo di Inglese e alle decantate promesse di nuovi arrivi (poi in effetti mantenute) per dedicarci al solo ed unico giudice: il rettangolo di gioco.
Non si può però passare sopra al fatto che le indicazioni arrivate ad inizio mercato, ovvero mantenere buona parte della rosa dello scorso anno, siano state poi sovvertiti dai fatti. Allo stato attuale il Catania, sui 23 della lista che domani presenterà in Lega, ben 11 sono nuovi arrivi, condizione, questa, che mostra fedelmente come stavolta il tecnico Toscano abbia voluto mettere becco sulla decisione di chi far arrivare chi.
Al di là dei possibili correttivi che potevano essere fatti a centrocampo, aggiungendo magari un elemento in più, è innegabile la competitività di questa squadra che potrà contare su una coppia per ruolo assolutamente affidabile, che non richiederà l’innesto di adattati.
Il lavoro portato a termine da Pastore è stato lodevole e la ciliegina Caturano ha guarnito una torta quasi perfetta.
Sì “quasi”, perché a voler far le pulci, le uniche pecche sono rimaste le presenze di Luperini e De Rose nel libro paga del Catania. Ma vogliamo dimenticare cosa fatto con Tello, Marsura, Peralta, Bocic e chi più ne ha più ne metta?
L’unica vera grossa pecca rimane l’incognita Jimenez che rischia ogni giorno di tramutarsi in un “nuovo caso Inglese” se il giocatore non dovesse accordarsi per il rinnovo prima della fine dell’anno, rischiando di perderlo a parametro zero.
Obiettivamente perdere due elementi anagraficamente giovani come Allegretto e Quaini per ripiegare su “veterani” della categoria non a tutti è sembrata una scelta condivisibile. Resta il fatto che il mercato è ormai chiuso e di Buglio, Frascatore & company non ne vogliamo sentire fino ad inizio gennaio.
Adesso dedichiamo ad un campionato che già dalle prime battute si presenta complesso ed ostico, i cui ostacoli andranno superati “step-to step”. Per ora il primo si chiama Monopoli.
Per scambiare le figurine si penserà all’anno nuovo.