Catania, nessun alibi: è la settimana della verità
22-09-2025 16:37 - Campionato
								Autore: Pier Andrea Aidala
Il Catania si affaccia al duplice impegno esterno, di Trapani prima e Cerignola poi, con l’ombra di nuvole nerissime sulle casacche rossoazzurre. L’incantesimo si è rotto e dopo le tre vittorie consecutive conseguite nelle prime tre gare stagionali, i fantasmi di un ennesimo campionato d’inseguimento hanno scosso l’ambiente etneo. 
La sconfitta di Cosenza e forse ancor di più lo scialbo pareggio interno contro il modesto Sorrento hanno sgretolato le certezze accumulate ad inizio settembre. In particolare, l’incredibile serie di infortuni non può più essere ritenuta casuale. Il dato di fatto incontrovertibile afferma che nello scorso weekend fossero già cinque gli elementi indisponibili, a cui va sommato il forfait di Donnarumma nell’immediato pre-partita di sabato. 
Lo stesso Casasola non è apparso al meglio delle condizioni sul prato del Massimino e ci si chiede se a Trapani occorra attendersi ulteriori defezioni. Avere una formazione rattoppata già adesso rappresenta un peccato mortale impossibile da sottovalutare negli uffici di piazza Spedini. Sbagliare è lecito, perseverare è diabolico, ancor più nella stagione del potenziale salto di categoria, vista la rosa allestita.
Qui giunge il secondo punto: Grella, Zarbano e Pastore hanno messo in mano a Toscano un materiale umano di assoluto spessore per la Serie C. Inutile aggrapparsi al centrocampista non arrivato, all’ipotetica fortuna della Salernitana o ai segnali incoraggianti del Benevento. Il Catania ha una squadra che priva di infortuni è pari alle altre contendenti.
Qui giunge il secondo punto: Grella, Zarbano e Pastore hanno messo in mano a Toscano un materiale umano di assoluto spessore per la Serie C. Inutile aggrapparsi al centrocampista non arrivato, all’ipotetica fortuna della Salernitana o ai segnali incoraggianti del Benevento. Il Catania ha una squadra che priva di infortuni è pari alle altre contendenti.
Il problema semmai va ricercato, oltre che nell’elenco degli indisponibili, nell’involuzione mostrata dall’elefante su più livelli. In primis,dal punto di vista atletico, i rossoazzurri sono apparsi non brillanti, spesso in ritardo, e incapaci di vincere numerosi duelli. In secondo luogo lo spartito tattico prevede che sia Cicerelli a sopperire ad un uomo d’ordine in mediana, allontanando il numero 10 dall’area di rigore con tanto di ringraziamenti degli avversari. 
Le altre squadre ormai applicano il medesimo copione per annullare le bocche di fuoco etnee, bloccando gli esterni e isolando il riferimento avanzato. Cambiano gli interpreti, ma non il risultato e l’integralismo tattico di Toscano aveva palesato le identiche controindicazioni già la scorsa stagione. Non a caso adesso il tecnico calabrese pare stia pensando a qualcosa di diverso. Probabilmente già a Trapani vedremo un 3-5-2 per esaltare le caratteristiche di Corbari da mezzala e un Cicerelli più seconda punta che esterno largo. Che sia la volta buona? I tifosi se lo augurano.
Il tempo degli alibi e delle valutazioni pare ormai essere giunto al termine. Le prossime due trasferte saranno cruciali per dare una svolta al campionato etneo e lanciare un segnale rassicurante alla piazza, ormai stremata nel rivedere ciclicamente le stesse problematiche riproposte senza soluzione di continuità. Nulla è ancora perduto ma bisogna ricominciare a correre per rimanere attaccati al gruppo di testa. Parola al campo.
Il tempo degli alibi e delle valutazioni pare ormai essere giunto al termine. Le prossime due trasferte saranno cruciali per dare una svolta al campionato etneo e lanciare un segnale rassicurante alla piazza, ormai stremata nel rivedere ciclicamente le stesse problematiche riproposte senza soluzione di continuità. Nulla è ancora perduto ma bisogna ricominciare a correre per rimanere attaccati al gruppo di testa. Parola al campo.









