Catania in emergenza verso l’Altamura: assenze, diffide e scelte obbligate
06-11-2025 12:14 - Campionato
Autore: Andrea Mazzeo
Superata la parentesi di Caserta, una gara che ha mostrato una crescita nella continuità di gioco e nella solidità dei meccanismi tattici, il Catania di Mimmo Toscano entra nella settimana che porta alla sfida con il Team Altamura con la solita, pesante zavorra: l'emergenza. Infortuni, squalifiche, diffidati e rotazioni limitate continuano a condizionare le scelte del tecnico rossazzurro, costretto a ragionare su più fronti contemporaneamente.
Il quadro sanitario non sorride. Martic e Raimorestano ai box, e a loro si è aggiunto Aloi, il cui percorso di recupero appare più lungo del previsto. Il centrocampista dovrà essere operato al ginocchio e il club attende cautelativamente sul piano delle comunicazioni prima di ipotizzare una tempistica per il rientro. A questo si somma la pesante assenza di Ierardi, fermato da una maxi squalifica che lo terrà fuori per tutto il mese di novembre, salvo eventuali sconti in sede di ricorso. Una perdita che incide non solo sulla profondità numerica, ma anche sulle soluzioni possibili nella linea difensiva.
Come se non bastasse, il tema disciplinare tiene in ansia Toscano. Di Tacchio e Quaini camminano sul filo della prossima ammonizione: una sola sanzione li costerebbe la squalifica, complicando ulteriormente la gestione del centrocampo, già privo di alternative. Situazioni da monitorare riguardano anche Di Gennaro, Casasola e Cicerelli, tutti a un passo dalla diffida. Una condizione che, partita dopo partita, impone al tecnico valutazioni accurate non solo sugli undici da schierare, ma anche sui cambi da effettuare in corsa.
Sul piano tattico, però, l'idea di base resta immutata. Toscano dovrebbe confermare il collaudato 3-4-2-1, nonostante il modulo abbia mostrato qualche sofferenza contro le squadre che saturano la zona nevralgica del campo. L'Altamura di Mangia, almeno sulla carta, non dovrebbe essere una di queste: il tecnico pugliese ha fin qui dato continuità al 3-4-3, sistema che garantisce ampiezza e verticalità ma meno densità in mediana. Solo nel 2-2 casalingo contro il Potenza, Mangia ha scelto una linea a cinque, una soluzione che potrebbe riproporre al Massimino solo in ottica prudenziale.
Tra i pali ci sarà ancora una volta Dini, leader silenzioso di una squadra che tra le mura amiche ha saputo rendersi impenetrabile. In difesa, Celli e Di Gennaro rappresentano due certezze, mentre a destra Toscano spera di recuperare pienamente Pieraccini. Le sensazioni sono buone, ma lo staff non vuole correre rischi: Allegretto rimane in preallarme, pronto a tornare in campo dopo il breve spezzone disputato nel derby con il Siracusa. Resta sul tavolo, ma come ultima risorsa, l'idea di adattare Casasola o addirittura Quaini nel ruolo di braccetto. Un'opzione che però toglierebbe peso offensivo nel primo caso, ed esporrebbe a seri rischi disciplinari nel secondo.
La mediana ruoterà attorno all'esperienza e alla leadership di capitan Di Tacchio, difficilmente rinunciabile anche da diffidato. Più aperta la scelta del suo partner: Corbari sembrerebbe in vantaggio, ma non è un'ipotesi remota quella di vedere Jimenez arretrato in posizione di mezzala, soluzione provata da Toscano in più fasi della stagione. Più complesso immaginare Quaini dal primo minuto, considerata la concomitanza di emergenze.
Sugli esterni, Donnarumma e Casasola continuano a garantire affidabilità e continuità, mentre sulla trequarti non dovrebbero esserci stravolgimenti: Cicerelli e Lunetta offrono dinamismo e qualità e rappresentano due punti fermi del sistema rossazzurro. La vera novità potrebbe materializzarsi nel ruolo di centravanti: Caturano insidia Forte e nelle ultime sedute ha mostrato segnali importanti, tanto da essere oggi considerato leggermente favorito per partire dal primo minuto. Forte, dal canto suo, resta l'arma da sfruttare nella ripresa, soprattutto in un match che potrebbe aprirsi negli ultimi trenta minuti.
Tra defezioni, diffidati e scelte obbligate, Toscano si avvicina dunque alla sfida con l'Altamura con l'obiettivo di mantenere il percorso di crescita intravisto nelle ultime settimane. La squadra non è ancora al completo, ma il tecnico ha costruito un'identità chiara, capace di tenere botta anche nei momenti di difficoltà. E domenica, davanti al solito Massimino caldo e numeroso, servirà esattamente questo: lucidità, compattezza e la capacità di adattarsi ai colpi dell'emergenza.
Il quadro sanitario non sorride. Martic e Raimorestano ai box, e a loro si è aggiunto Aloi, il cui percorso di recupero appare più lungo del previsto. Il centrocampista dovrà essere operato al ginocchio e il club attende cautelativamente sul piano delle comunicazioni prima di ipotizzare una tempistica per il rientro. A questo si somma la pesante assenza di Ierardi, fermato da una maxi squalifica che lo terrà fuori per tutto il mese di novembre, salvo eventuali sconti in sede di ricorso. Una perdita che incide non solo sulla profondità numerica, ma anche sulle soluzioni possibili nella linea difensiva.
Come se non bastasse, il tema disciplinare tiene in ansia Toscano. Di Tacchio e Quaini camminano sul filo della prossima ammonizione: una sola sanzione li costerebbe la squalifica, complicando ulteriormente la gestione del centrocampo, già privo di alternative. Situazioni da monitorare riguardano anche Di Gennaro, Casasola e Cicerelli, tutti a un passo dalla diffida. Una condizione che, partita dopo partita, impone al tecnico valutazioni accurate non solo sugli undici da schierare, ma anche sui cambi da effettuare in corsa.
Sul piano tattico, però, l'idea di base resta immutata. Toscano dovrebbe confermare il collaudato 3-4-2-1, nonostante il modulo abbia mostrato qualche sofferenza contro le squadre che saturano la zona nevralgica del campo. L'Altamura di Mangia, almeno sulla carta, non dovrebbe essere una di queste: il tecnico pugliese ha fin qui dato continuità al 3-4-3, sistema che garantisce ampiezza e verticalità ma meno densità in mediana. Solo nel 2-2 casalingo contro il Potenza, Mangia ha scelto una linea a cinque, una soluzione che potrebbe riproporre al Massimino solo in ottica prudenziale.
Tra i pali ci sarà ancora una volta Dini, leader silenzioso di una squadra che tra le mura amiche ha saputo rendersi impenetrabile. In difesa, Celli e Di Gennaro rappresentano due certezze, mentre a destra Toscano spera di recuperare pienamente Pieraccini. Le sensazioni sono buone, ma lo staff non vuole correre rischi: Allegretto rimane in preallarme, pronto a tornare in campo dopo il breve spezzone disputato nel derby con il Siracusa. Resta sul tavolo, ma come ultima risorsa, l'idea di adattare Casasola o addirittura Quaini nel ruolo di braccetto. Un'opzione che però toglierebbe peso offensivo nel primo caso, ed esporrebbe a seri rischi disciplinari nel secondo.
La mediana ruoterà attorno all'esperienza e alla leadership di capitan Di Tacchio, difficilmente rinunciabile anche da diffidato. Più aperta la scelta del suo partner: Corbari sembrerebbe in vantaggio, ma non è un'ipotesi remota quella di vedere Jimenez arretrato in posizione di mezzala, soluzione provata da Toscano in più fasi della stagione. Più complesso immaginare Quaini dal primo minuto, considerata la concomitanza di emergenze.
Sugli esterni, Donnarumma e Casasola continuano a garantire affidabilità e continuità, mentre sulla trequarti non dovrebbero esserci stravolgimenti: Cicerelli e Lunetta offrono dinamismo e qualità e rappresentano due punti fermi del sistema rossazzurro. La vera novità potrebbe materializzarsi nel ruolo di centravanti: Caturano insidia Forte e nelle ultime sedute ha mostrato segnali importanti, tanto da essere oggi considerato leggermente favorito per partire dal primo minuto. Forte, dal canto suo, resta l'arma da sfruttare nella ripresa, soprattutto in un match che potrebbe aprirsi negli ultimi trenta minuti.
Tra defezioni, diffidati e scelte obbligate, Toscano si avvicina dunque alla sfida con l'Altamura con l'obiettivo di mantenere il percorso di crescita intravisto nelle ultime settimane. La squadra non è ancora al completo, ma il tecnico ha costruito un'identità chiara, capace di tenere botta anche nei momenti di difficoltà. E domenica, davanti al solito Massimino caldo e numeroso, servirà esattamente questo: lucidità, compattezza e la capacità di adattarsi ai colpi dell'emergenza.









