Catania, il tempo degli alibi è finito: ora contano solo i fatti
24-08-2025 11:47 - Calciomercato
Autore: Andrea Mazzeo
E' arrivato il giorno dell'esordio in campionato. Non me ne vogliate se per questo “inizio” dell'ennesimo torneo di Serie C, svesto per un attimo la figura asettica del giornalista (per quanto lo possa essere) per indossare quello del tifoso con indosso la maglia del Catania e la sciarpa rossazzurra al collo.
Siamo al terzo anno di C con la nuova proprietà. Un anno che inevitabilmente è destinato a mettere in chiaro le ambizioni e la volontà della dirigenza societaria di tirare fuori dalle secche di un campionato di terza serie che, a detta di tutti, non appartiene ad una città come Catania.
Si è parlato tanto. Si è dibattuto e si è fatto polemiche sui deludentissimi due anni appena trascorsi, fatti di evidenti carenze sul piano strutturale, amministrativo e comunicativo. L'ennesima stagione da dimenticare aveva fatto innalzare forte il grido “quest'anno non mi abbono!”… ed invece, il tifoso catanese ama il Catania e regolamente si abbona. Lo hanno dimostrato gli oltre 11.000 tifosi che hanno deciso di dare fiducia alla squadra, al tecnico ed al progetto societario.
Ma il sostantivo “fiducia” va coltivato e rispettato.
Sono stati concessi alibi alla precedente gestione che difficilmente in altre piazze troverebbe tutto questo credito. Per ogni “magagna” è stato consentito un “tempo” per porre rimedio, ma il fattore “tempo” questa volta sembra definitamente finito.
Il campionato che il Catania sta per affrontare non potrà essere nuovamente una stagione in “chiaro-scuro” o l'ennesimo “vorrei, ma non posso (o non voglio)”.
Il Catania quest'anno deve partire ai nastri di partenza con ambizioni di una squadra che deve vincere il campionato. STOP!
Le parole stanno a zero, e lo ha confermato anche il tecnico Toscano in conferenza stampa. Adesso servono i fatti.
Se da una parte si dà merito a questa nuova dirigenza di aver messo mano al libro paga per depennare spese futili e gravose, dall'altra, vedendo i numeri dei nuovi esuberi presenti in lista (ben 9!) si teme che questo possa rappresentare l'ennesimo dejavu già visto in passato.
Il tempo delle promesse è palesemente finito, perché di tempo ne è stato concesso fin troppo. Lo stesso procrastinarsi del tempo che rivediamo nell'acquisizione di Torre del Grifo, dello storico logo, della riqualificazione di Nesima.
Molte situazioni attuali mettono ancora i brividi, vedasi i tanti infortuni già accorsi durante il ritiro di Norcia e che a tutt'oggi non permettono di essere quantificati sul mero termine dei giorni di degenza (leggasi Di Tacchio e Rolfini). Si era parlato a fine stagione di totale o parziale sostituzione del comparto medico e, a quanto ci risulta, nulla è cambiato.
Si è finalmente puntato a ritiro gestito con i dovuti crismi per evitare di fornire a Toscano un “grest estivo” di calciatori il cui destino non era chiaro. I risultati sono visibili fin da subito in tema di compatezza del gruppo, ma.... c'è sempre un "ma".
L'arrivo dell'attaccante a campionato già iniziato e senza aver partecipato al ritiro è un altro degli aspetti “temporali” che lascia perplessi e a cui inevitabilmente bisogna assoggettarsi. Così come quello del dover gestire ancora una volta gli allenamenti al Cibalino o sfruttando il Massimino come struttura per la preparazione dei singoli match.
Non voleva e non vuole essere un semplice elenco dei fattori di dubbio che ancora aleggiano in questa compagine, ma solo un semplice monito che il tempo è sostanzialmente scaduto.
Questo non vuol dire che il Catania debba obbligatoriamente vincere il campionato, fermo restando che l'obiettivo primario resta quello, ma è altresì chiaro che non arrivare almeno ad un “piazzamento da podio” equivarrebbe all'ennesima sconfitta, la terza di seguito.
Per stasera archiviamo dubbi, perplessità, eliminazione in Coppa e calciomercato: c'è un solo ed unico obiettivo. Iniziare con il piede giusto, sconfiggendo il Foggia davanti ad un pubblico etneo festante e “sempre presente”.
Ma ricordatevi tutti…la fiducia va coltivata!
Siamo al terzo anno di C con la nuova proprietà. Un anno che inevitabilmente è destinato a mettere in chiaro le ambizioni e la volontà della dirigenza societaria di tirare fuori dalle secche di un campionato di terza serie che, a detta di tutti, non appartiene ad una città come Catania.
Si è parlato tanto. Si è dibattuto e si è fatto polemiche sui deludentissimi due anni appena trascorsi, fatti di evidenti carenze sul piano strutturale, amministrativo e comunicativo. L'ennesima stagione da dimenticare aveva fatto innalzare forte il grido “quest'anno non mi abbono!”… ed invece, il tifoso catanese ama il Catania e regolamente si abbona. Lo hanno dimostrato gli oltre 11.000 tifosi che hanno deciso di dare fiducia alla squadra, al tecnico ed al progetto societario.
Ma il sostantivo “fiducia” va coltivato e rispettato.
Sono stati concessi alibi alla precedente gestione che difficilmente in altre piazze troverebbe tutto questo credito. Per ogni “magagna” è stato consentito un “tempo” per porre rimedio, ma il fattore “tempo” questa volta sembra definitamente finito.
Il campionato che il Catania sta per affrontare non potrà essere nuovamente una stagione in “chiaro-scuro” o l'ennesimo “vorrei, ma non posso (o non voglio)”.
Il Catania quest'anno deve partire ai nastri di partenza con ambizioni di una squadra che deve vincere il campionato. STOP!
Le parole stanno a zero, e lo ha confermato anche il tecnico Toscano in conferenza stampa. Adesso servono i fatti.
Se da una parte si dà merito a questa nuova dirigenza di aver messo mano al libro paga per depennare spese futili e gravose, dall'altra, vedendo i numeri dei nuovi esuberi presenti in lista (ben 9!) si teme che questo possa rappresentare l'ennesimo dejavu già visto in passato.
Il tempo delle promesse è palesemente finito, perché di tempo ne è stato concesso fin troppo. Lo stesso procrastinarsi del tempo che rivediamo nell'acquisizione di Torre del Grifo, dello storico logo, della riqualificazione di Nesima.
Molte situazioni attuali mettono ancora i brividi, vedasi i tanti infortuni già accorsi durante il ritiro di Norcia e che a tutt'oggi non permettono di essere quantificati sul mero termine dei giorni di degenza (leggasi Di Tacchio e Rolfini). Si era parlato a fine stagione di totale o parziale sostituzione del comparto medico e, a quanto ci risulta, nulla è cambiato.
Si è finalmente puntato a ritiro gestito con i dovuti crismi per evitare di fornire a Toscano un “grest estivo” di calciatori il cui destino non era chiaro. I risultati sono visibili fin da subito in tema di compatezza del gruppo, ma.... c'è sempre un "ma".
L'arrivo dell'attaccante a campionato già iniziato e senza aver partecipato al ritiro è un altro degli aspetti “temporali” che lascia perplessi e a cui inevitabilmente bisogna assoggettarsi. Così come quello del dover gestire ancora una volta gli allenamenti al Cibalino o sfruttando il Massimino come struttura per la preparazione dei singoli match.
Non voleva e non vuole essere un semplice elenco dei fattori di dubbio che ancora aleggiano in questa compagine, ma solo un semplice monito che il tempo è sostanzialmente scaduto.
Questo non vuol dire che il Catania debba obbligatoriamente vincere il campionato, fermo restando che l'obiettivo primario resta quello, ma è altresì chiaro che non arrivare almeno ad un “piazzamento da podio” equivarrebbe all'ennesima sconfitta, la terza di seguito.
Per stasera archiviamo dubbi, perplessità, eliminazione in Coppa e calciomercato: c'è un solo ed unico obiettivo. Iniziare con il piede giusto, sconfiggendo il Foggia davanti ad un pubblico etneo festante e “sempre presente”.
Ma ricordatevi tutti…la fiducia va coltivata!