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Torre del Grifo, sfida tra Catania e cordata siciliana per il futuro del Village

17-10-2025 08:50 - Campionato
Autore: Redazione

Catania torna a guardare con attenzione a Torre del Grifo, la cittadella dello sport di Mascalucia che per anni ha rappresentato l'orgoglio del calcio etneo. Dopo sette aste andate deserte, il complesso torna al centro della scena con due offerte ufficiali depositate al Tribunale: quella del Catania Football Club e quella della Aurora Srl, una società interamente siciliana che ha deciso di sfidare il club di Ross Pelligra per aggiudicarsi la struttura.

Secondo quanto riportato da La Sicilia, l'Aurora Srl — guidata dall'imprenditore Andrea Spina — ha presentato un'offerta di 4 milioni di euro, con un piccolo rilancio rispetto ai 3,99 milioni proposti dal Catania. Spina, che ha già gestito in passato attività ricettive all'interno dello stesso complesso, ha messo insieme una cordata di sei soci, tutti con radici imprenditoriali nell'isola e interessi diversificati tra turismo, edilizia, comunicazione e sport.

Tra i nomi emersi spicca quello di Vincenzo Corrado Rappa, palermitano, erede di una famiglia attiva nei settori della comunicazione e del lusso. Il nonno fondò l'emittente televisiva TRM, mentre lui ha ampliato il raggio d'azione nel mondo immobiliare e automobilistico, mantenendo solidi legami con il tessuto economico regionale.

Altro nome di rilievo è Francesco Russo Morosoli, imprenditore etneo legato da anni al mondo rossazzurro. Erede della famiglia che gestisce la storica azienda “Funivie dell'Etna”, Russo Morosoli è sponsor del Catania e figura tra i principali operatori turistici dell'area etnea.

All'interno della cordata figurano anche Gaetano Vecchio, attuale presidente di Confindustria Sicilia e imprenditore attivo nel settore delle infrastrutture, e Carmelo Stivala, noto per la gestione di centri sportivi e per la collaborazione passata con il Catania Calcio in ambito logistico e organizzativo. Completano il gruppo Giorgia Bartolini, imprenditrice nel campo dell'arredo e della casa, e lo stesso Andrea Spina, a capo del progetto e titolare di varie attività ricettive.

Il profilo dei soci mostra chiaramente un imprinting tutto siciliano, con l'intenzione di riportare la struttura al pieno utilizzo e di valorizzarla come polo sportivo e ricettivo di riferimento per l'intera regione. L'Aurora Srl non punta solo all'acquisto, ma anche al rilancio funzionale del Village: il piano, secondo indiscrezioni riportate da La Sicilia, prevede la riattivazione dei campi, il ripristino della Spa, la riapertura della foresteria e dell'albergo, oltre alla sistemazione delle aree verdi e degli uffici.

Sul fronte opposto, il Catania FC non arretra di un passo. La società di Pelligra punta a riportare “a casa” il proprio mondo sportivo, unificando prima squadra e settore giovanile sotto lo stesso tetto. Per il club, si tratterebbe di un ritorno identitario e strategico, anche per il valore simbolico che il centro ha nella storia recente della società.

La decisione finale è attesa per il 23 ottobre, quando partirà la gara di rilancio — con una base di 250 mila euro e la possibilità di ulteriori offerte entro il 30 ottobre, data in cui chi vincerà dovrà versare il 10% come cauzione.

Chiunque si aggiudicherà Torre del Grifo, dovrà comunque affrontare investimenti consistenti. Oltre ai 4 milioni per l'acquisto, serviranno almeno altri 4 o 5 milioni per la riqualificazione: manutenzione dei campi, riattivazione delle utenze, riapertura delle strutture chiuse e rilancio dei servizi interni. Una sfida economica che richiederà visione, solidità finanziaria e, soprattutto, la capacità di riaccendere un motore rimasto fermo per troppo tempo.

Intanto, l'opinione pubblica si divide. Da un lato, c'è chi spera che il Catania riesca a tornare nel suo quartier generale naturale; dall'altro, chi guarda con favore a una gestione privata, radicata nel territorio e potenzialmente più flessibile dal punto di vista imprenditoriale. In ogni caso, la sensazione diffusa è che, dopo anni di stallo, Torre del Grifo stia finalmente per ritrovare un futuro.

Un futuro che, qualunque sia l'esito dell'asta, rimarrà legato a doppio filo alla città e alla sua passione. Perché, come scrive La Sicilia, “dopo quasi quattro anni di attesa e di carte bollate, il tempo delle scelte è arrivato”.