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Torre del Grifo, Pelligra in prima linea: trattative e strategie per il futuro

15-10-2025 09:48 - News Generiche
Autore: Redazione

Il futuro di Torre del Grifo entra nella sua fase decisiva. Come riportato da SudSport in un articolo a firma del Collega Alessandro Fragalà, il presidente del Catania FC, Rosario Pelligra, ha deciso di intervenire personalmente per evitare che il centro sportivo finisca in mani diverse da quelle del club rossazzurro.

A poche ore dal pronunciamento del Tribunale, il numero uno del Catania si trova di fronte a un bivio strategico: difendere l’investimento iniziale o rilanciare per fronteggiare la concorrenza di un gruppo di imprenditori locali intenzionati a presentare un’offerta alternativa.

Secondo quanto riferisce SudSport, questo gruppo — già ribattezzato in città come “Sigi 2” — sarebbe compatto e pronto a spingersi fino a una cifra vicina ai sei milioni di euro, un milione e mezzo in più rispetto alla proposta d’acquisto presentata lo scorso luglio da Pelligra. Una somma che potrebbe trasformare l’assegnazione del complesso di Mascalucia in una vera e propria asta al rialzo.

Per evitare uno scenario di competizione diretta, Pelligra starebbe lavorando a una soluzione diplomatica: un possibile accordo commerciale o una joint venture con gli stessi imprenditori in corsa per Torre del Grifo. L’idea sarebbe quella di arrivare a un’intesa che consenta al Catania di mantenere il controllo tecnico e sportivo del centro, condividendo però la gestione delle aree polifunzionali e della struttura alberghiera.

Questa ipotesi non è campata in aria: tra i potenziali investitori figurano anche figure già legate in passato al club etneo e alla precedente gestione della foresteria, risalente ai tempi della Sigi. Un accordo, dunque, che permetterebbe di distribuire oneri e responsabilità, garantendo al contempo al Catania la possibilità di utilizzare pienamente i campi di allenamento già nel breve periodo.

L’importanza strategica del centro Torre del Grifo rappresenta molto più di un semplice impianto sportivo: è un asset strutturale e identitario per il futuro del club. Oltre agli interventi di manutenzione e di efficientamento energetico, sarà necessario reinvestire in risorse umane e in personale specializzato per riattivare l’intero complesso. Un impegno notevole, che spinge la società a valutare ogni strada utile per coniugare sostenibilità economica e continuità gestionale.

C’è anche chi ipotizza l’eventualità opposta: nel caso in cui fossero gli imprenditori del cosiddetto “Sigi 2” ad aggiudicarsi il centro, il Catania FC potrebbe comunque restare all’interno della struttura in qualità di conduttore, utilizzandola per gli allenamenti senza detenerne la proprietà. Una prospettiva, però, che al momento sembra più remota rispetto a un possibile accordo.

La scadenza fissata per la giornata di domani alle ore 12 sarà il primo, vero banco di prova di una settimana che potrebbe cambiare il futuro del Catania non solo sul campo, ma anche a livello societario.