EDITORIALE: Catania solido e cinico: la svolta nella ripresa piega l’Altamura
10-11-2025 09:20 - Campionato
Autore: Andrea Mazzeo
Lo avevamo anticipato: quella di ieri non sarebbe stata una partita semplice, né una di quelle che “sulla carta” sembrano valere tre punti già scritti. Al di là dell'ottima prestazione dell'Altamura, messo in campo con organizzazione e coraggio da Devis Mangia, il Catania arrivava al Massimino dopo una settimana tutt'altro che leggera: il primato solitario sfumato a Caserta, la lunga squalifica inflitta a Ierardi, i gravi infortuni di Aloi e Chirafi. Un ciclo di giorni intensi, ben lontani dal concetto di “tutto riposo”.
A rendere meno amaro il quadro sono stati i risultati delle concorrenti, che hanno frenato a loro volta con lo stesso esito di parità ottenuto dai rossazzurri, mantenendo così immutati gli equilibri in classifica. Sin dalle prime battute, tralasciando lo spettacolo mozzafiato della Curva Nord — impreziosito dal simpatico siparietto dei palloncini svolazzanti, scoppiati con naturale leggerezza dagli stessi calciatori — l'Altamura ha mostrato grande ordine. E se il colpo di tacco di Silletti nella mischia del terzo minuto avesse trovato la porta anziché sfilare accanto al palo, la gara avrebbe potuto prendere una piega decisamente più complicata.
Il Catania ha sofferto soprattutto nella prima frazione, con gli uomini di Mangia sempre ben posizionati, pronti a chiudere ogni linea di passaggio e a contenere senza affanno le iniziative rossazzurre. I padroni di casa hanno comunque mostrato pazienza, cercando di allargare le maglie della difesa pugliese, pur senza la consueta brillantezza sulla corsia di destra: Casasola e Lunetta, di solito una garanzia in proiezione offensiva, sono apparsi meno incisivi del solito. L'impiego dal primo minuto di Caturano, generoso nelle sponde e nel lavoro di raccordo, non ha prodotto l'impatto offensivo auspicato, complice una condizione atletica ancora da rifinire.
All'intervallo è maturata la sensazione di una partita difficile da sbloccare. L'Altamura, salvo qualche sporadica sortita, ha badato soprattutto a difendersi con ordine, e Dini è rimasto sostanzialmente inoperoso per quasi l'intero incontro. A ribaltare l'inerzia ci ha pensato il triplo cambio deciso da Toscano: Corbari, D'Ausilio e Forte hanno portato velocità, freschezza e soprattutto lucidità negli ultimi trenta metri. Anche Casasola, fin lì intermittente, si è acceso definitivamente, firmando un assist prezioso. L'ingresso di D'Ausilio è stato particolarmente determinante: una prestazione maiuscola, soprattutto considerando il peso psicologico del discusso episodio di Caserta in cui il suo intervento era costato il rigore del pareggio.
Bene così, dunque. In attesa del posticipo Salernitana-Crotone — tutt'altro che scontato per i granata — il Catania si gode un primato meritato, consapevole però che il margine d'errore resta minimo e che all'orizzonte c'è l'insidiosa trasferta di Casarano, sul campo dell'ex Chiricò, con i pugliesi in netta flessione dopo un avvio sorprendente. Per ora, però, la squadra di Toscano può respirare a pieni polmoni l'aria rarefatta del vertice del girone C.
A rendere meno amaro il quadro sono stati i risultati delle concorrenti, che hanno frenato a loro volta con lo stesso esito di parità ottenuto dai rossazzurri, mantenendo così immutati gli equilibri in classifica. Sin dalle prime battute, tralasciando lo spettacolo mozzafiato della Curva Nord — impreziosito dal simpatico siparietto dei palloncini svolazzanti, scoppiati con naturale leggerezza dagli stessi calciatori — l'Altamura ha mostrato grande ordine. E se il colpo di tacco di Silletti nella mischia del terzo minuto avesse trovato la porta anziché sfilare accanto al palo, la gara avrebbe potuto prendere una piega decisamente più complicata.
Il Catania ha sofferto soprattutto nella prima frazione, con gli uomini di Mangia sempre ben posizionati, pronti a chiudere ogni linea di passaggio e a contenere senza affanno le iniziative rossazzurre. I padroni di casa hanno comunque mostrato pazienza, cercando di allargare le maglie della difesa pugliese, pur senza la consueta brillantezza sulla corsia di destra: Casasola e Lunetta, di solito una garanzia in proiezione offensiva, sono apparsi meno incisivi del solito. L'impiego dal primo minuto di Caturano, generoso nelle sponde e nel lavoro di raccordo, non ha prodotto l'impatto offensivo auspicato, complice una condizione atletica ancora da rifinire.
All'intervallo è maturata la sensazione di una partita difficile da sbloccare. L'Altamura, salvo qualche sporadica sortita, ha badato soprattutto a difendersi con ordine, e Dini è rimasto sostanzialmente inoperoso per quasi l'intero incontro. A ribaltare l'inerzia ci ha pensato il triplo cambio deciso da Toscano: Corbari, D'Ausilio e Forte hanno portato velocità, freschezza e soprattutto lucidità negli ultimi trenta metri. Anche Casasola, fin lì intermittente, si è acceso definitivamente, firmando un assist prezioso. L'ingresso di D'Ausilio è stato particolarmente determinante: una prestazione maiuscola, soprattutto considerando il peso psicologico del discusso episodio di Caserta in cui il suo intervento era costato il rigore del pareggio.
Bene così, dunque. In attesa del posticipo Salernitana-Crotone — tutt'altro che scontato per i granata — il Catania si gode un primato meritato, consapevole però che il margine d'errore resta minimo e che all'orizzonte c'è l'insidiosa trasferta di Casarano, sul campo dell'ex Chiricò, con i pugliesi in netta flessione dopo un avvio sorprendente. Per ora, però, la squadra di Toscano può respirare a pieni polmoni l'aria rarefatta del vertice del girone C.









