Da idolo a bersaglio: il ritorno amaro di Inglese al Massimino
19-10-2025 10:25 - Campionato
Autore: Redazione
Per un anno intero Roberto Inglese è stato uno dei simboli del Catania: leader silenzioso, professionista esemplare e goleador decisivo nei momenti più difficili. Sulle sue spalle, spesso, si è caricata la squadra di Mimmo Toscano, trascinandola fino a un passo dal sogno promozione, sfumato solo nella notte amara dei playoff contro il Pescara. Oggi, però, quella storia si arricchisce di un nuovo capitolo, dal sapore diverso: Inglese tornerà al Massimino, ma da avversario.
Come raccontato da Il Mattino, il suo passaggio alla Salernitana è stato il colpo più doloroso di un’estate piena di addii. Un trasferimento improvviso, figlio del richiamo di Daniele Faggiano, il direttore sportivo con cui l’attaccante pugliese ha stretto un rapporto profondo ai tempi del Catania. Troppo forte quel legame, costruito anche in un momento umano difficile per Faggiano, per non accettare di seguirlo in una nuova avventura sotto il colore granata.
Per i tifosi etnei, però, quella partenza è stata una ferita ancora aperta. La piazza ha vissuto la notizia come un tradimento inatteso: il rinnovo sembrava cosa fatta, poi in pochi giorni la storia si è chiusa senza saluti, senza parole, lasciando soltanto il silenzio e la rabbia. Non stupisce, quindi, che oggi il ritorno del numero 9 venga accolto da un clima teso: il Massimino, che un tempo lo acclamava come idolo, è pronto a fischiare.
Eppure, il calcio è pieno di storie così. Di ritorni che mescolano ricordi e rimpianti, di legami che si spezzano ma non si cancellano. Inglese, oggi leader della Salernitana di Giuseppe Raffaele, scenderà in campo con la solita compostezza. Ha già timbrato il cartellino contro Cosenza, Cavese e Sorrento, e a Catania cercherà un altro gol da ex, magari proprio nello stadio che lo aveva consacrato come “Bobby English”, l’uomo dei gol pesanti.
Ma la storia tra Inglese e il Catania affonda le radici più indietro nel tempo. Nel dicembre del 2014, quando vestiva la maglia del Carpi, fu proprio lui a firmare la rete che gelò il Cibali in una vittoria clamorosa per 2-0, preludio alla promozione degli emiliani in Serie A. Quella volta, il giovane attaccante di Lucera entrò negli ultimi dieci minuti e, con il primo pallone toccato, trafisse il portiere etneo. Da allora il destino ha continuato a farlo incrociare con la squadra rossazzurra, in un intreccio che sembra non esaurirsi mai.
Oggi la storia si ripete, ma con ruoli invertiti. Inglese, che ha appena raggiunto quota 100 gol in carriera, punta a migliorarsi e a regalare alla Salernitana un successo che avrebbe un valore doppio. Raffaele si affiderà alla sua esperienza e al suo fiuto, accanto a Ferrari, in un attacco pronto a sfidare la difesa meno battuta del campionato.
Per lui non sarà una gara come le altre. Sa di non essere più il beniamino di un tempo, ma anche che, nel profondo, la sua avventura a Catania resterà speciale. Gli applausi di ieri si trasformeranno forse in fischi, ma dietro ogni reazione ci sarà il riconoscimento di ciò che ha lasciato: gol, professionalità e rispetto.
Come raccontato da Il Mattino, il suo passaggio alla Salernitana è stato il colpo più doloroso di un’estate piena di addii. Un trasferimento improvviso, figlio del richiamo di Daniele Faggiano, il direttore sportivo con cui l’attaccante pugliese ha stretto un rapporto profondo ai tempi del Catania. Troppo forte quel legame, costruito anche in un momento umano difficile per Faggiano, per non accettare di seguirlo in una nuova avventura sotto il colore granata.
Per i tifosi etnei, però, quella partenza è stata una ferita ancora aperta. La piazza ha vissuto la notizia come un tradimento inatteso: il rinnovo sembrava cosa fatta, poi in pochi giorni la storia si è chiusa senza saluti, senza parole, lasciando soltanto il silenzio e la rabbia. Non stupisce, quindi, che oggi il ritorno del numero 9 venga accolto da un clima teso: il Massimino, che un tempo lo acclamava come idolo, è pronto a fischiare.
Eppure, il calcio è pieno di storie così. Di ritorni che mescolano ricordi e rimpianti, di legami che si spezzano ma non si cancellano. Inglese, oggi leader della Salernitana di Giuseppe Raffaele, scenderà in campo con la solita compostezza. Ha già timbrato il cartellino contro Cosenza, Cavese e Sorrento, e a Catania cercherà un altro gol da ex, magari proprio nello stadio che lo aveva consacrato come “Bobby English”, l’uomo dei gol pesanti.
Ma la storia tra Inglese e il Catania affonda le radici più indietro nel tempo. Nel dicembre del 2014, quando vestiva la maglia del Carpi, fu proprio lui a firmare la rete che gelò il Cibali in una vittoria clamorosa per 2-0, preludio alla promozione degli emiliani in Serie A. Quella volta, il giovane attaccante di Lucera entrò negli ultimi dieci minuti e, con il primo pallone toccato, trafisse il portiere etneo. Da allora il destino ha continuato a farlo incrociare con la squadra rossazzurra, in un intreccio che sembra non esaurirsi mai.
Oggi la storia si ripete, ma con ruoli invertiti. Inglese, che ha appena raggiunto quota 100 gol in carriera, punta a migliorarsi e a regalare alla Salernitana un successo che avrebbe un valore doppio. Raffaele si affiderà alla sua esperienza e al suo fiuto, accanto a Ferrari, in un attacco pronto a sfidare la difesa meno battuta del campionato.
Per lui non sarà una gara come le altre. Sa di non essere più il beniamino di un tempo, ma anche che, nel profondo, la sua avventura a Catania resterà speciale. Gli applausi di ieri si trasformeranno forse in fischi, ma dietro ogni reazione ci sarà il riconoscimento di ciò che ha lasciato: gol, professionalità e rispetto.









