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Catania, pari senza gioco a Cerignola: ottobre sarà il mese della verità

29-09-2025 09:53 - Campionato
Autore: Andrea Mazzeo

La situazione in casa Catania sta diventando sempre più delicata, al punto da sfiorare l’imbarazzo. Non è il modo migliore per aprire un articolo, ma è la cruda realtà che si respira attorno al club rossazzurro. Anche a Cerignola, la squadra di Toscano ha messo in mostra tutte le sue difficoltà tattiche, incapace di reagire di fronte a un avversario aggressivo che ha pressato alto per tutta la gara, annullando di fatto ogni tentativo di manovra.

Il Catania è apparso piatto, senza idee, privo di quella determinazione che ci si aspetterebbe da una formazione che punta ai vertici della classifica. A tratti è sembrata una squadra rassegnata, quasi fosse una già retrocessa sul campo obbligata al completamento del calendario. Eppure le condizioni per affrontare la partita con ben altro spirito c’erano tutte: la squadra sapeva già i risultati delle dirette concorrenti, comprese le difficoltà della Salernitana, che nelle ultime due gare aveva raccolto appena un punto. Un’occasione d’oro per accorciare in classifica, sprecata malamente.

La gara di Cerignola ha riproposto un copione già visto. Quando gli avversari si schierano con un centrocampo a cinque, il Catania fatica a costruire gioco, limitandosi a movimenti prevedibili e facilmente leggibili. Nel primo tempo, le iniziative arrivavano sempre e soltanto dalla fascia destra con Casasola; nella ripresa, con l’ingresso di Donnarumma, il gioco si è spostato integralmente a sinistra, ma senza variazioni sostanziali. Una prevedibilità che finisce per innervosire tifosi e osservatori.

A peggiorare le cose, la serata è stata caratterizzata da numerosi errori individuali. Senza le parate straordinarie di Dini, il risultato sarebbe stato certamente diverso. Il portiere rossazzurro ha salvato il Catania in più occasioni, neutralizzando tentativi che sembravano già destinati al gol. Più che i meriti difensivi degli etnei, a far restare il punteggio sullo 0-0 è stata forse l’imprecisione sotto porta degli attaccanti del Cerignola, che hanno sprecato diverse occasioni clamorose.

Il punto conquistato ha dunque un valore enorme, soprattutto perché, se la partita si rigiocasse dieci volte, difficilmente il Catania riuscirebbe a non perdere. Tuttavia, resta evidente che la squadra ha problemi strutturali che vanno affrontati. Pieraccini non offre sicurezza in difesa, mentre Celli rende meglio come braccetto piuttosto che in posizione più avanzata. In mezzo al campo, chiedere a Stoppa di adattarsi da centrocampista è una forzatura che non sta dando frutti: le sue prestazioni sono insufficienti sia in fase difensiva che in costruzione.

C’è poi il caso Jimenez. A prescindere dalle questioni legate al rinnovo contrattuale, da inizio stagione il giocatore sembra scollegato dal progetto, come se si stesse risparmiando in vista di un futuro altrove. La società deve prendere una decisione netta: o il calciatore ritrova motivazioni e diventa nuovamente protagonista, oppure deve accettare la panchina fino a fine stagione.

Capitolo infortuni: un vero e proprio incubo che sta condizionando l’intera stagione. Contro il Cerignola si è fermato anche Forte, e al momento tutti gli attaccanti sono indisponibili. È difficile comprendere le ragioni di questa emergenza continua, ma il tema non può più essere ignorato. Comprendere le cause di questi infortuni a catena è diventato fondamentale per il futuro del club.

Al netto di tutte queste problematiche, i numeri parlano chiaro: nelle ultime quattro partite il Catania ha raccolto solo tre punti, mostrando segnali di vitalità soltanto nel derby di Trapani. Un bilancio preoccupante, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno, quando le temperature rigide, i campi sintetici e un calendario fitto metteranno ulteriormente alla prova la squadra.

Il pareggio di Cerignola permette al Catania di restare terzo in classifica, a quattro lunghezze dalla vetta. Tuttavia, ottobre sarà un mese cruciale e insidioso, con sfide contro Siracusa, Giugliano e Casertana, ma soprattutto i due scontri diretti interni contro Salernitana e Benevento. Per affrontare questo ciclo di partite serve un cambio di rotta deciso: recuperare gli infortunati, certo, ma anche rivedere una mentalità apparsa troppo remissiva e un modulo tattico ormai facilmente leggibile dagli avversari.

La prossima gara contro il Siracusa sarà già un banco di prova fondamentale. Al Catania serve una prestazione convincente sotto ogni aspetto: gioco, carattere e determinazione. La classifica non aspetta, e il tempo a disposizione per correggere la rotta si sta esaurendo.