Calcio d'agosto, ma non può essere un alibi. Jimenez o dentro o fuori
18-08-2025 10:01 - Coppa Italia
Non è sicuramente questo l’epilogo che ci si attendeva dal primo impegno ufficiale del Catania. Al di là del risultato sul campo ed un’eliminazione che inevitabilmente brucia (per quanto si possa dire, essere messi alla porta della Coppa Italia al primo turno non può non lasciare l’amaro in bocca), la squadra ha mostrato delle lacune fisiche/mentali che sono sembrati un po’ la fotocopia del Catania dello scorso anno.
Certamente è doveroso un distinguo, trattandosi di “calcio d’agosto”, ma in questo momento concedere spazio ad alibi da subito non serve e la gara di ieri deve rappresentare inevitabilmente un campanello d’allarme per l’intero gruppo.
Anche in sala stampa il tecnico Toscano ha evidenziato la poca lucidità e soprattutto il giusto livello di cattiveria. Quell’agonismo che, invece, ha già mostrato il Crotone. La squadra di Longo ancorchè imballata nelle gambe, ha ringhiato a centrocampo mettendo in difficoltà la costruzione del gioco dei rossazzurri. Sicuramente non ha messo in ambasce la difesa etnea in fase offensiva, ma la grinta e la voglia di ringhiare sulla palla non è mancata.
Il gol praticamente in apertura avrebbe dovuto dare una carica particolare all’intero gruppo etneo che, diversamente, è apparso troppo piatto e sconnesso non solo in chiave di creatività, ma anche in quelle che possono definirsi “giocate semplici”. Tante palle perse hanno mostrato che l’accoppiata Corbari-Quaini a centrocampo non è stata capace di fornire “fosforo” per accendere i trequartisti.
Sicuramente meglio la ripresa con l’ingresso di Aloi, ma la poca cattiveria nel cercare di inserirsi tra le maglie avversarie è sicuramente mancata. Il ritmo è aumentato anche grazie ad un Crotone che si è arroccato nella propria metà campo a difesa del fortino, ma di vere occasioni nitide su palla attiva da parte del Catania non se ne sono viste.
Discorso a parte va fatta alla difesa, che ieri ha mostrato qualche blackout pericoloso e solamente la poca lucidità sotto porta di Gomez ha permesso al punteggio finale di rimanere nei canoni del “tollerabile”.
Gli esterni hanno mostrato più ombre che luci, con Donnarumma e Casasola a corrente alternata. Sul primo grava anche il gol del vantaggio locale (in concorso di colpa con Celli), sull’altro tanto nervosismo che solo la tolleranza dell’arbitro ha evitato di mandarlo sotto la doccia anzitempo.
Sulla trequarti, se da una parte Cicerelli non si discute, dall’altra Jimenez è ripiombato nella sua versione “desaparecido”, abulico e troppo prevedibile è sembrato la solita sbiadita fotografia della passata stagione in cui alternava grandi giornate a partite da “non pervenuto”. C’è da capire se nella testa del calciatore ci sia la pressante presenza del proprio procuratore che lo vede già da svincolato a giugno. Un contesto che sicuramente il Catania non può e non deve accettare. Appare chiaro che se l’italo-spagnolo non rinnoverà entro le prossime due settimane, il suo trasferimento per altri lidi appaia quanto meno necessario. Sicuramente meglio la manovra con l'innesto di Lunetta, ma il proprio resta sempre lì davanti...
L’attacco mostra tutti i segni delle perplessità finora evidenziate: manca il classico terminale offensivo che la butta dentro con la sola forza del pensiero. Forte è apparso troppo statico e prevedibile, mentre l’ingresso di D’Andrea ha fornito sì maggior vivacità ma, d’altro canto, la sterilità negli ultimi metri è rimasta inalterata.
La sensazione forte è che questa squadra, al di là dei carichi di lavoro, paghi la totale assenza di test amichevoli probanti che, non si capisce la ragione, mancano da troppe stagioni. L’allenamento congiunto con l’Ascoli e la gara contro il Valletta, non possono fornire quel necessario carico psicologico/competitivo che va comunque allenato alla stregua delle gambe. Il ritmo gara e l’agonismo del match, solo qualche amichevole di rilievo può fornirtela, cosa che sicuramente non ha garantito la partitella in amicizia con i marchigiani e lo “sparring partner” di comodo per presentare la squadra alla piazza.
Inevitabilmente Crotone-Catania da gara ufficiale di Coppa Italia si è tramutato in primo test con un club di pari livello, evidenziando quelle lacune che probabilmente potevano già essere verificare e tamponate a Luglio.
Si chiude così il capitolo Coppa Italia, in modo sgradevole. Stop.
Ancorchè non si voglia parlare di mercato, è necessario capire due aspetti: trovare immediatamente una soluzione in attacco degna di nota e chiudere definitivamente, nel bene o nel male, la telenovela Jimenez.
Domenica arriva il Foggia e stavolta il match non può essere visto come un nuovo test. In palio ci sono i primi tre punti della stagione.
Domenica arriva il Foggia e stavolta il match non può essere visto come un nuovo test. In palio ci sono i primi tre punti della stagione.