Cagliari ed Atalanta abbandonano la pista Leonardi. Catania in pole sul Classe 2025
08-08-2025 14:50 - Calciomercato
Autore: Redazione
Pronto a rientrare a casa. Stiamo parlando del giovane attaccante classe 2005, Simone Leonardi, in forza alla Sampdoria, il cui ritorno alla “sua” Catania, sembra ormai cosa fatta. Secondo le ultime indiscrezioni raccolte dal quotidiano “Il secolo XIX”, la trattativa è infatti in fase avanzata con un accordo con il Catania basato su un'offerta tanto allettante da far desistere anche club blasonati.
Dopo la parentesi al Rimini, dove ha collezionato 10 presenze tra campionato, playoff e Coppa Italia di Serie C, Leonardi si prepara alla seconda esperienza fuori Genova per proseguire la sua crescita lontano dalla prima squadra blucerchiata.
Le attrattive del Cagliari per il giovane talento si sarebbero molto raffreddate, così come l'Atalanta che avevo chiesto informazioni per Leonardi. Dall'altra parte, il Catania avrebbe fatto una proposta molto vantaggiosa per il club blucerchiato sulla base di prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni.
Chi lo ha allenato al Rimini, Antonio Buscè (oggi alla guida del Cosenza), ha speso parole franche sul suo valore: “È un profilo giovane, ha esordito ed ha segnato con la Sampdoria. Può fare bene. Al Rimini il tempo è stato poco, perché è arrivato a gennaio con il campionato che termina ad aprile. Ha avuto le sue possibilità, ma si vede che deve approcciarsi bene nel mondo dei grandi. La Serie C è difficile, ancor di più lo sono la B e la A. Però un ragazzo con le sue doti, nonostante lo scoglio dell'esordire tra i grandi, può fare bene se si alza il livello della qualità. Poi mentalmente tutto sta al ragazzo, perché sui giovani c'è da fare un lavoro non indifferente in questo senso”.
Per Leonardi, un ritorno in Sicilia significherebbe un ambiente familiare e una tifoseria calda disposta a seguirlo. Per la Sampdoria, è l'opportunità di valorizzare un talento cresciuto nel vivaio e favorire la sua maturazione attraverso un'esperienza intensa.
Un rientro in quella Catania tanto complicata che ricorda con molta emozione, come ammesso in una vecchia intervista rilasciata a “La Repubblica” diversi anni fa, parlando della sua infanzia nella povertà vissuta nel quartiere San Cristoforo di Catania dove è nato: “Sono il terzo di cinque figli, ho tre fratelli e una sorella. E devo tutto a mia mamma, da sempre la mia prima tifosa. Ha fatto tanti sacrifici e il mio sogno è quello di ripagarla, di non farle mancare nulla. Vengo da una famiglia molto umile, in cui il pane un giorno c'era e il giorno dopo mancava. So cosa significa non avere niente e sono dovuto crescere in fretta. All'inizio non fu affatto semplice, non mi ero mai allontanato da Catania, un po' di paura era normale. Dovuta, forse, anche al mio carattere introverso. Quando posso, torno sempre a San Cristoforo, e porto magliette, pantaloncini e felpe ai ragazzini del mio quartiere. Voglio essere un esempio positivo per loro. Qui ci sono tanti ragazzi talentuosi e che hanno voglia di emergere, ma molti hanno bisogno di essere presi per mano e di essere guidati”.
Fonte: Il Secolo XIX