1908-1950
La prima squadra di Catania nasce nel 1908 con il nome di Pro Patria Catania, fondata da Gaetano Ventimiglia e Francesco Sturzo. La squadra gioca sul piazzale della villa Bellini di Catania, sino al 1910 quando prende il nome di Catanese. L’attività calcistica è sporadica e solo nel 1929 arriva la prima iscrizione in II divisione con nome il di S.S. Catania cambiato poi in A.C. Fascista Catania in omaggio al regime dominante.
Nel 1934 con presidente il Duca di Misterbianco il Catania, avente adesso un assetto regolare, sale in serie B. In quell’anno la serie cadetta si gioca su due gironi e chi arriva primo sale in A. Il Catania gioca sullo stadio di Piazza Verga chiamato Esposizione in memoria di una grossa mostra agricola di inizio anno. Il Catania è in ottima posizione di classifica e potrebbe salire in A battendo in casa la capolista Genova. La squadra rossazzurro furoreggia e nel primo tempo conduce 2-0. Ma nell’intervallo il presidente va a parlare ai giocatori chiedendo di non vincere quella gara, perché la promozione lo obbligherebbe a spendere altri soldi. La gara finisce 2-2 e saliranno in A il Genova 1893 dal girone A, e il Bari dal girone B. Il Catania chiude quarto a cinque punti dalla vetta.
Dopo un ottavo posto nella stagione successiva, il Catania che nel frattempo è diventato Associazione Calcio Catania, nel campionato 1936-37 è costretto ad un macroscopico spareggio a quattro contro Venezia, Pro Vercelli e Messina. Si perse a Palermo contro il Messina per 0-2 e anche a Roma contro il Venezia, fu serie C. Il Catania tornerà in serie B dopo solo un anno di lontananza, ma retrocederà nuovamente arrivando ultimo nella stagione 1939-40 con soli 19 punti. Il nuovo riscatto del Catania arriva nella stagione 1942-43 con una squadra d’alti volti come il centravanti Koenig, l’ottimo Presselli e il poderoso terzino Nebbia. Stravince il girone N di serie C, battendo tra l’altro il Messina con un rotondissimo 9-0. Con la vittoria del girone si accedeva ad un gironcino a quattro che decideva la promozione. Il Catania esordisce a Terni pareggiando argutamente, ma dopo quella gara il campionato fu sospeso per l’incalzare della seconda guerra mondiale.
Nel 1944 con l’Italia ancora divisa dal fronte, si gioca su tornei organizzati regionalmente. Per la città catanese partecipano tre formazioni, la Virtus, la Catanese e l’Elefante. I risultati sono pressoché deludenti. Con la fine della guerra nel ’45 e con la ricostituzione della Federazione, il Catania avrebbe potuto far valere il titolo di quell’ultimo campionato in vetta alla C. Gli fu offerto di partecipare direttamente alla serie B, ma l’offerta fu declinata per via di un debito di duecentomila lire con la Federazione, un esborso mostruoso. Così tornarono a giocare in C sia la Catanese che la Virtus che nel frattempo si era fusa con l’Elefante. Nella stagione 1945-46 il risultato nel girone F di serie C è umiliante, penultima la Virtus e ultima la Catanese. Così nell’estate del 1946 si decise per un’opportuna fusione e da questa scaturì il Club Calcio Catania, l’attuale Catania. Sotto la presidenza di Santi Manganaro e con Giovanni Degni allenatore (nonché ex giocatore dei rossazzurri) iniziò la storia del Catania.
La formazione rossazzurro dopo un sesto posto piuttosto anonimo nella prima stagione di serie C, nella stagione 1947-48 partì con maggiori ambizioni. Grandi catene di vittorie per i rossazzurri che vennero interrotte dalla famosa sconfitta interna con il Marsala e con lo scivolone a Canicattì. La sconfitta inflitta dall’Arsenale Messina per 5-0 sancisce l’esonero di Degni a favore di Cocò Nicolosi. La Reggina era la formazione più in auge allora, e la gara al di là dello stretto, sancì la prima grande manovra di esodo della tifoseria catanese. La squadra rossazzurra chiuse la gara per 1-1 rimontando il gol dei reggini in un’atmosfera rovente. Con il Catania in testa nel girone di ritorno, si andò persino a vincere al Celeste contro il Messina per 0-3 con cinque mila tifosi al seguito, ottenendo un vantaggio di cinque punti sulla seconda che dilapidò nelle due domeniche successive perdendo con la Reggina al Cibali e a Barcellona contro l’Igea Virtus. Tutto era rimandato alla trasferta di Augusta per vincere il girone. Il Catania vinse secco contro i neroverdi per 3-1 e ottenne il primo posto ma non servì ad ottenere la serie B in quanto la Federazione nella stagione successiva riorganizzò la serie C suddividendola in quattro gironi.
Il Catania inserito in quello meridionale, ritrovò nella stagione 1948-49 squadre come la Reggina, il Messina e l’Igea. Nel frattempo il presidente era diventato Lorenzo Fazio e la formazione da battere era la squadra campana dell’Avellino. La Reggina fu sconfitta anche al Comunale con un gol di Perrone, un ragazzo di Catania, morto poi prematuramente. Il Catania infilò ventuno risultati utili consecutivi, battendo l’Avellino 2-0 in casa e pareggiando in casa degli irpini per 1-1. La serie d’oro s’interruppe contro lo Stabia ma il Catania conservò un punto di vantaggio sull’Avellino. Un punto di vantaggio che gli sarebbe bastato per andare in B se non fosse che a causa del trasferimento del centravanti Cavicchioli non convalidato dalla lega, trasformò il pareggio di Cosenza in una sconfitta a tavolino. Si finì quindi a pari punti con gli irpini e fu necessario lo spareggio a Milano allo stadio Arena. L’Avellino andò in vantaggio con la rete di Giovanbattista Fabbri (che in futuro sarebbe stato anche l’allenatore del Catania nell’ultima serie A al posto di Di Marzio) e la gara si concluse così. Sembra tutto finito ma clamorosamente il presidente Fazio negli spogliatoi intervistato disse la storica frase “Abbiamo perso in campo, vinceremo a tavolino. Viva Sant’Agata!”. E così fu. Attraverso Staffieri, un giocatore in rotta con l’Avellino, si scoprì con tanto di prove, che la formazione in maglia verde aveva “addomesticato” la gara contro il Marsala. La Lega non potè negare una prova così schiacciante e il Catania per la prima volta con la nuova denominazione salì in serie B.
Fonte foto: mimmorapisarda.it; tuttoilcataniaminutoperminuto.it