La serata del Capozza lascia in eredità molto più di una semplice sconfitta: il Catania cade a Casarano per 1-0, interrompe una striscia positiva che durava da nove turni e rischia seriamente di perdere il primato dopo appena una settimana. Domani toccherà a Benevento e Salernitana, ma il sorpasso è un'eventualità concreta. Il problema non è solo il risultato: a preoccupare è soprattutto la prestazione.
La squadra di Toscano ha mostrato una lentezza scoraggiante nella costruzione del gioco, una scarsa capacità di creare pericoli reali e una manovra che, dopo lo svantaggio iniziale, non ha mai saputo trovare ritmo. A complicare tutto si aggiunge anche una direzione arbitrale che ha lasciato molte perplessità, con un rigore apparso evidente non concesso nonostante il ricorso al FVS.
La partita prende subito una piega complicata. Dopo appena nove minuti Cajazzo approfitta di uno spazio centrale concesso con troppa leggerezza, si inserisce con grande tempismo e anticipa l'uscita di Dini firmando la rete che deciderà l'incontro. Un avvio shock che paralizza mentalmente la formazione di Toscano, sorpresa dalla vitalità dei padroni di casa. Il Casarano, trascinato dalla vivacità di Chiricò e dalle accelerazioni di Perez, sfrutta ogni ripartenza per mettere in difficoltà una retroguardia etnea spesso fuori tempo. Al 19', lo stesso Cajazzo sfiora addirittura il raddoppio, presentandosi nuovamente davanti a Dini ma calciando fuori un pallone che sembrava destinato al gol.
Solo intorno al ventesimo minuto il Catania riesce a ritrovare un minimo d'ordine. La squadra avanza gradualmente il baricentro, spinge soprattutto sugli esterni e colleziona un paio di occasioni interessanti: Cicerelli prima tenta dalla sinistra trovando la risposta di Bacchin, poi sfiora il bersaglio due volte su punizione, mentre Lunetta va vicinissimo al pareggio con un colpo di testa che costringe il portiere salentino al migliore intervento della partita. È questo il momento in cui gli etnei sembrano poter rimettere in piedi il risultato, ma la manovra resta lenta, prevedibile, spesso in ritardo nei tempi d'inserimento. Con il passare dei minuti il ritmo si abbassa e il Casarano, pur concedendo campo, non corre rischi reali.
La ripresa si apre con un tentativo di scossa: Toscano inserisce Rolfini per aumentare la pericolosità offensiva. La mossa sembra funzionare, perché l'attaccante entra con il piglio giusto, si muove sul filo del fuorigioco e va subito in contatto in area con Gega. L'episodio è talmente evidente che il FVS richiama l'arbitro: l'intervento appare netto, ma dopo la revisione arriva la decisione che fa infuriare tutto il fronte etneo. Nessun rigore. Una scelta che pesa e che condiziona emotivamente la gara, perché in quel momento il Catania stava crescendo.
Il ritmo torna alto, con duelli continui in mezzo al campo. D'Alena rileva l'infortunato Ferrara, mentre Di Gennaro riceve un giallo per un intervento in ritardo. L'occasione più clamorosa per gli etnei arriva al 61': un filtrante illuminante di Cicerelli libera proprio Di Gennaro davanti alla porta, ma il difensore alza incredibilmente la conclusione da posizione ideale, sprecando l'opportunità migliore dell'intera serata. È il segnale definitivo che quella non è la giornata giusta.
La girandola di cambi continua: dentro Forte e Corbari, poi D'Ausilio, infine Stoppa. Toscano prova tutte le combinazioni possibili per ravvivare il reparto offensivo, ma ciò che manca è l'idea, la velocità, il guizzo. Il Catania si muove con generosità ma senza lucidità, con continue scelte sbagliate nell'ultimo passaggio. Il Casarano, dal canto suo, difende con ordine, si chiude con linee compatte e prova a colpire in contropiede, sfruttando l'ottimo lavoro di Chiricò e la freschezza dei subentrati.
Il finale diventa una battaglia nervosa, più che tecnica. Fioccano i cartellini: ammoniti Quaini, poi Gega, poi una doppia sanzione per Rolfini e Logoluso dopo un acceso confronto. Viene anche allontanato un collaboratore della panchina locale, segno di una tensione che cresce minuto dopo minuto. I sette minuti di recupero concessi alimentano le speranze etnee, ma il forcing finale è sterile: qualche cross, qualche pallone sporco, qualche mischia, nulla di più. Anche Celli finisce sul taccuino degli ammoniti, ulteriore fotografia del nervosismo generale.
Il triplice fischio congela la delusione. Il Catania rientra negli spogliatoi consapevole di aver perso molto più di tre punti. Ciò che preoccupa è la difficoltà a reagire dopo lo svantaggio, la mancanza di velocità nella metà campo offensiva, la scarsa incisività nelle situazioni potenzialmente favorevoli. Nemmeno i tanti cambi hanno saputo ribaltare un confronto in cui i rossazzurri sono sembrati inferiori nel ritmo e nelle scelte.
Ora resta solo da attendere i risultati di domani, con il timore concreto di dover salutare una vetta conquistata da troppo poco tempo per poter essere difesa. Una battuta d'arresto severa, che impone una riflessione profonda in vista del futuro immediato.
TABELLINO
CASARANO-CATANIA 1-0
MARCATORE: 9' Cajazzo
CASARANO (3-4-2-1): Bacchin; Gyamfi, Lulic, Gega; Cajazzo, Maiello (76' Guastamacchia), Logoluso, Pinto (46' Di Dio); Chiricò (90' Millico), Ferrara (55' D'Alena); Perez (90' Zanaboni). A disp.: Pucci, Chiorra, Barone, Cerbone, Malagnino, Milicevic, Palumbo, Malcore. All.: Di Bari.
CATANIA (3-4-2-1): Dini; Pieraccini, Di Gennaro, Celli; Casasola, Quaini, Di Tacchio (61' Corbari), Donnarumma (77' Stoppa); Lunetta (46' Rolfini), Cicerelli (69' D'Ausilio); Caturano (61' Forte). A disp.: Bethers, Allegretto, Doni, Forti, Quiroz, Jimenez. All.: Toscano.
ARBITRO: Maksym Frasynyak (Gallarate)
AMMONITI: Pinto, Gega, Di Dio, Di Bari, Logoluso, Zanaboni (CA), Lunetta, Di Gennaro, Quaini, Rolfini, Celli (CT).