Marino: “Catania, meriti la B. Quei tredici anni li porto ancora nel cuore”

14-11-2025 09:20 -

Autore: Redazione

Quando risponde al telefono, Pasquale Marino è già proiettato altrove, immerso nei suoi impegni quotidiani. Ma basta pronunciare la parola Catania perché tutto il resto scompaia. “Tra poco ho una riunione, ma se vuoi possiamo farla subito”, dice ai colleghi di La Casa di C. È il gesto spontaneo di chi, in rossazzurro, ha lasciato un pezzo di vita.

Marino ha attraversato più di un decennio di storia etnea, dal 1994 al 2007, centrando da giocatore e da allenatore due promozioni e firmando quella cavalcata del 2005-06 che riportò il Catania in Serie A dopo oltre vent’anni. L’ultimo primato rossazzurro tra i professionisti – prima di quello attuale – porta ancora il suo nome.

Oggi segue il club da tifoso speciale, con affetto e un pizzico d’orgoglio: “Immagino che in città ci sia un grande entusiasmo. Vedo un Catania costruito bene, in un campionato molto competitivo: Salernitana, Benevento, Cosenza e Crotone hanno organici importanti. Ci sarà da lottare, ma mi auguro davvero che i rossazzurri possano tornare in B”.

Nelle sue parole riaffiora il legame indissolubile con l’ambiente catanese, un rapporto che non si è mai spezzato. “Quando il Catania va bene, lo senti nell’aria. L’atmosfera del Massimino è unica: risultati e spirito di squadra trascinano la gente, e la gente trascina la squadra. È un circolo virtuoso che ho vissuto sulla mia pelle”.

Parlando della sua esperienza alle pendici dell’Etna, l’emozione viaggia senza filtri: “A Catania ho dato tutto e ho ricevuto tantissimo. Mi ha colpito scoprire che nel murales del Massimino ci sono anch’io: significa che qualcosa di buono è rimasto nella memoria dei tifosi. Tra promozioni, record e una salvezza in Serie A ottenuta in condizioni difficilissime, lì ho vissuto anni intensi, che porterò sempre con me”.

Il sorriso gli si apre quando il discorso tocca un nome particolare: Roberto De Zerbi. In quel Catania 2005-06 era uno dei protagonisti, oggi è un allenatore affermato a livello internazionale. “Ci siamo sentiti anche il mese scorso, ci sentiamo spesso. Mi ha invitato a Marsiglia. C’è un legame forte. Era un giocatore di grande qualità, oggi è un tecnico geniale. A Catania scherzava perché diceva che, quando vincevamo, ero sempre lui quello che usciva: ‘Mister, perché sempre a me?’”.

Dopo la promozione, Marino lo avrebbe voluto confermare anche in Serie A, ma fu De Zerbi a scegliere Napoli. Una scelta che non ha mai incrinato il loro rapporto.

Nel lungo elenco dei ragazzi cresciuti sotto la sua guida spunta anche il nome del momento: Antonio Floro Flores, chiamato dal Benevento dopo l’esonero di Auteri. “Una decisione sorprendente, visto il terzo posto. Non so se sarà una soluzione temporanea o definitiva, ma Antonio sta lavorando bene e spero possa fare un buon percorso. Mi fa piacere vedere tanti miei ex giocatori in panchina: Sottil, Caserta, lo stesso Polito che fa il direttore sportivo a Catanzaro. È il segno che, oltre a vincere, qualcosa insieme lo abbiamo costruito davvero”.

Il tempo di salutarlo è breve, ma Marino ci tiene a lasciare un ultimo pensiero, il più sentito: “Auguro il meglio al Catania e alla sua gente. Per me significa una cosa sola: rivederli presto nella categoria che meritano. Grazie di cuore a tutti”.