Del Grosso: “Il Catania ha il pubblico dalla sua, ma la Salernitana è esperta”

17-10-2025 09:16 -

Autore: Redazione

Alessandro Del Grosso, doppio ex di Catania e Salernitana, ha analizzato la sfida tra due piazze che conosce molto bene. Intervistato da Il Mattino, l’ex terzino sinistro — che ha vestito la maglia granata anche in Serie A e quella rossazzurra in C1 — ha parlato con rispetto di entrambe, sottolineando quanto il peso del tifo e dell’ambiente possa incidere, ma non determinare, l’esito di una gara così sentita.

"A Catania il pubblico può essere un fattore determinante — ha spiegato Del Grosso —. Il “Massimino” sa trascinare la squadra come pochi altri stadi in Italia. Però la Salernitana è abituata a giocare in ambienti caldi e conosce bene la pressione: sa gestirla e non si farà sorprendere".

Del Grosso ha rimarcato come, a suo giudizio, non ci sia una vera favorita nella sfida: "Sono due squadre che stanno ritrovando fiducia. Toscano a Catania ha dato organizzazione e identità, mentre la Salernitana ha valori tecnici e solidità. Si affrontano due progetti con basi diverse ma ambizioni simili".

L’ex difensore ha anche espresso un apprezzamento particolare per Villa, esterno della Salernitana, che lo ha colpito per qualità e mentalità: "Mi piace molto Villa, è un giocatore moderno, con gamba e coraggio. È il tipo di profilo che può fare la differenza in queste partite, perché unisce entusiasmo e personalità".

Parlando di tattica, Del Grosso ha analizzato il duello sulle fasce, individuando uno dei punti chiave della gara: "Sulla destra Raffaele sta alternando Quirini e Ubani. Il primo spinge di più, il secondo garantisce maggiore copertura. In base a come si metterà la partita, quella zona del campo potrà diventare decisiva".

Del Grosso, che oggi allena il Pomezia, ha infine voluto mandare un messaggio ai giovani che vivranno partite del genere: "Sfide come Catania-Salernitana sono un’occasione per capire cosa significa giocare in piazze che respirano calcio ogni giorno. Servono passione e carattere, ma anche rispetto per la maglia che si indossa. Chi gioca al Massimino — ha concluso — sente la spinta del pubblico in modo unico. Ma le emozioni non devono travolgere: vince chi saprà mantenere lucidità".