Catania e Salernitana rappresentano una delle rivalità più longeve e affascinanti del calcio italiano. Quasi un secolo di incontri, emozioni e ricordi hanno alimentato una storia fatta di passioni, promozioni e cadute, con sfide che si sono giocate dalla Prima Divisione fino alla Serie B. In totale, sono ventitré i confronti ufficiali disputati ai piedi dell’Etna, con un bilancio che sorride nettamente ai rossazzurri: tredici vittorie per il Catania, sette pareggi e soltanto tre affermazioni dei campani. Le reti confermano il predominio etneo, con trentotto gol messi a segno dalla squadra dell’Elefante e diciannove realizzati dalla formazione granata.
Le prime sfide risalgono ai primi anni Trenta, in un calcio ancora pionieristico. La Salernitana si impose per due volte consecutive in Sicilia, grazie alle reti di Agostinelli e Miconi, sfruttando l’inesperienza di un Catania ancora in fase di costruzione. Ma la reazione etnea non tardò ad arrivare: nell’ottobre del 1933 i rossazzurri travolsero i campani con un fragoroso 5-1, trascinati dalle reti di Pignattelli, Micossi, Nicolini — autore di una doppietta — e Nicolosi. Quel successo segnò l’inizio di un periodo dominato dalla formazione catanese.
Tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Cinquanta, il campo del Cibali divenne un fortino inespugnabile. Il Catania inanellò una lunga serie di vittorie, sostenuto dal talento di giocatori come Stivanello, Pinto, Ziz, Randon, Klein e Gavazzi, che firmarono successi in Serie C e Serie B. Fu un periodo di crescita costante, in cui la Salernitana trovò raramente modo di replicare, mentre i rossazzurri costruivano le fondamenta del futuro salto di qualità.
Negli anni Cinquanta le sfide si fecero più equilibrate. Le due squadre si affrontarono quattro volte in campionato e in tutte le occasioni la partita terminò in pareggio, a testimonianza dell’equilibrio tecnico raggiunto. La stagione 1953-54 è rimasta negli annali: il confronto terminò a reti inviolate, ma a fine torneo il Catania festeggiò una storica promozione in Serie A con Piero Andreoli in panchina e Giuseppe Rizzo alla presidenza.
Nel 1966-67 la storia tornò a tingersi di rossazzurro grazie al gol decisivo di Baisi, che regalò un successo importante all’Elefante in una stagione culminata con il Catania vicino alla promozione, mentre la Salernitana retrocedeva in Serie C. Gli anni Settanta furono caratterizzati da gare molto combattute, spesso decise da episodi. Nel 1974-75 la rete di Spagnolo consegnò al Catania un successo fondamentale per la promozione in cadetteria, in quella squadra guidata da Egizio Rubino e trascinata dall’entusiasmo del pubblico catanese. Qualche anno più tardi, Malaman e Cantone firmarono un’altra vittoria, prima che due pareggi consecutivi riportassero equilibrio. Il 2-2 del 1980 è rimasto impresso per la presenza di ben tre rigori e il pareggio finale siglato da Morra.
Negli anni Ottanta la rivalità tornò a infiammarsi. Nel 1987-88 bastò un gol di Del Rosso per battere i campani, ma l’apoteosi arrivò nella stagione successiva, quando il Catania travolse la Salernitana con un perentorio 5-0. Marini, Di Dio — autore di una doppietta — Borghi e Tesser regalarono al pubblico una delle partite più memorabili nella storia dei confronti diretti.
Negli anni Novanta la sfida si fece più incerta, con risultati altalenanti. Nel 1992-93 la Salernitana riuscì a ottenere la sua ultima vittoria esterna a Catania, approfittando di un’autorete di Rizzo dopo i gol di Strada e Cipriani. Negli altri confronti di quel decennio, invece, furono i siciliani a prevalere, mostrando carattere e solidità nelle gare casalinghe, spesso decisive per la loro posizione in classifica.
Con l’arrivo del nuovo millennio, la rivalità si rinnovò in Serie B, in un contesto più moderno ma sempre intriso di passione. Nel 2002-03 il Catania superò la Salernitana per 2-1 al termine di una gara intensa: Bucchi portò in vantaggio i rossazzurri, Eddy Baggio — ex di turno — ristabilì la parità, ma nei minuti di recupero Cicconi fece esplodere il “Massimino”. L’anno successivo fu la volta di Mascara e Grieco, autori delle reti del 2-0, mentre nel 2004-05 Russo e Vugrinec siglarono il doppio vantaggio, con Palladino che rese meno amara la sconfitta per i campani.
Catania e Salernitana rappresentano due piazze di grande tradizione, accomunate da passione, calore e orgoglio. Ogni incontro tra queste squadre ha sempre avuto il sapore di una sfida dal fascino antico, capace di evocare emozioni autentiche. Dalle sfide in polverosi campi degli anni Trenta alle luci della Serie B degli anni Duemila, questo confronto resta una pagina preziosa del calcio del Sud, dove ogni gol, ogni vittoria e ogni sconfitta sono entrati a far parte della memoria collettiva di due città che vivono di sport e sentimento.