Potrebbe arrivare un colpo di scena nella lunga e travagliata vicenda che riguarda il futuro di Torre del Grifo, il centro sportivo simbolo del calcio catanese. Quando sembrava ormai tutto pronto per il passaggio di proprietà al Catania FC, unico soggetto ad aver presentato un’offerta formale e irrevocabile al Tribunale, nelle ultime ore si è fatta sempre più insistente una voce destinata a riaccendere i riflettori sulla procedura competitiva: ci sarebbe un altro soggetto giuridico pronto a contendere l’acquisto del complesso di Mascalucia alla società rossazzurra.
A riportare la notizia è stato il giornalista Alessandro Fragalà, che in un post pubblicato su Facebook ha parlato di “indiscrezioni sempre più pressanti” relative alla presenza di un secondo gruppo interessato. Al momento, tuttavia, nessuna conferma ufficiale compare nei documenti del fascicolo telematico delle aste giudiziarie. Fino al 16 ottobre alle ore 12, termine ultimo per presentare eventuali controfferte, tutto può ancora succedere. E ciò che fino a pochi giorni fa sembrava un semplice rumor di corridoio, adesso appare una possibilità sempre più concreta.
Secondo quanto ricostruito da Fragalà, a muoversi sarebbe un gruppo di almeno dieci imprenditori locali, riuniti in una nuova società creata appositamente per partecipare alla gara. Ognuno di loro avrebbe messo sul piatto 450 mila euro, per un capitale complessivo di circa 4,5 milioni di euro, la cifra necessaria per l’acquisizione del centro sportivo — salvo eventuali rilanci, come previsto dalla procedura competitiva. Il gruppo, stando alle indiscrezioni, sarebbe pronto a presentare un’offerta superiore di 250 mila euro rispetto a quella già depositata dal Catania FC, ossia il minimo incremento consentito.
Massimo riserbo sui nomi dei possibili investitori. Si parla, però, di figure note nel panorama economico siciliano: un imprenditore palermitano del settore radiotelevisivo e turistico, un imprenditore catanese attivo nei campi della sicurezza e dell’impiantistica sportiva, e un altro noto operatore etneo con interessi nel turismo e nell’automotive.
Dal punto di vista tecnico, questa evoluzione non rappresenta un’anomalia. Dopo che anche la settima asta era andata deserta, il Catania FC aveva presentato la propria offerta irrevocabile di acquisto, aprendo così — come previsto dalla prassi — una gara pubblica competitiva. La pubblicazione dell’offerta sui quotidiani locali serviva proprio a permettere l’ingresso di eventuali nuovi interessati.
Se entro i termini stabiliti non fosse arrivata alcuna controfferta, il bene sarebbe stato automaticamente aggiudicato al club di Ross Pelligra. Ma qualora, come sembra, si concretizzasse un rilancio, scatterebbe la fase competitiva: chi offrirà di più si aggiudicherà Torre del Grifo.
Un’eventualità prevista dal regolamento, certo, ma che probabilmente il Catania non aveva messo in conto. Adesso, per evitare di perdere una struttura considerata strategica per la crescita del club, la società rossazzurra dovrà decidere se rilanciare la propria offerta — con un incremento minimo di 250 mila euro — o rischiare di lasciare il centro sportivo nelle mani di altri.
Resta da capire se il presunto gruppo di imprenditori intenda davvero competere per l’acquisto o se la mossa nasconda una strategia più sottile. Alcuni dei nomi coinvolti, infatti, avrebbero avuto in passato rapporti non sempre sereni con la proprietà del Catania, alimentando l’ipotesi di un’azione di “disturbo”. Tuttavia, vista la natura formale e trasparente della procedura, questa ipotesi appare poco plausibile.
In casa Catania FC, la notizia ha destato comprensibile sorpresa. Ross Pelligra, che in una recente intervista al Corriere della Sera ha ribadito l’ambizione di portare i rossazzurri in Serie A e in Europa, dovrà ora valutare quanto sarà disposto ad aumentare il budget per assicurarsi definitivamente Torre del Grifo.
La risposta arriverà a breve: entro la fine del mese, come previsto dal provvedimento del Tribunale pubblicato ad agosto, si conoscerà l’esito ufficiale della gara. Nel frattempo, la partita per il centro sportivo simbolo del calcio etneo è tutt’altro che chiusa. E questa volta, sul terreno di gioco, potrebbero esserci più di undici giocatori.