Catania, equilibrio da ritrovare: priorità al centrocampo e alla mentalità

16-09-2025 13:19 -

Autore: Pier Andrea Aidala

Della sconfitta subita dal Catania a Cosenza si è detto e scritto molto. L'analisi del match impone riflessioni profonde, mettendo in evidenza alcune dinamiche che non rassicurano i tifosi etnei.

Risalendo alle cause della prestazione negativa, il primo campanello d'allarme è arrivato con lo stop precauzionale di Aloi. L'ex Ternana, fin qui anima della mediana rossazzurra, ha spesso sopperito alle prove non del tutto convincenti di Corbari. L'emergenza a centrocampo, però, non nasce domenica: Di Tacchio è ai box dal ritiro, Quaini era squalificato e il mancato arrivo di un rinforzo di qualità nel mercato estivo ha complicato ulteriormente la situazione.

La preoccupazione cresce ricordando l'infinita lista di infortuni della scorsa stagione. Toscano aveva chiesto espressamente un centrocampista di spessore in più, e al “Marulla”, senza Aloi, la squadra ha perso brillantezza e idee. Corbari appare ancora lontano dall'essere il “tuttocampista” necessario agli schemi del tecnico, mentre Jimenez, nella mediana a due, non ha convinto né in fase di possesso né in copertura. L'esperimento, già poco convincente contro il Monopoli, non ha dato i frutti sperati.

Martic, prima del suo infortunio, ha mostrato segnali poco incoraggianti. I rientri di Di Tacchio e Quaini saranno fondamentali già dal prossimo turno, ma non è da escludere l'ipotesi di reintegrare un fuori lista come De Rose per dare stabilità al reparto.

Anche la difesa ha mostrato un passo indietro, soprattutto a livello di atteggiamento collettivo. Non tanto per i gol subiti, ma per la passività e la lentezza nelle chiusure. Una “giornata no” può capitare, ma non deve diventare un alibi: occorre imparare dagli errori e reagire subito.

In avanti, Cicerelli e compagni hanno offerto pochi spunti. Con un centrocampo in difficoltà, le azioni sono state confuse e prevedibili. Persino gli esterni, di solito arma in più di Toscano, sono sembrati spenti. Forte ha lottato spalle alla porta, senza però mai impensierire seriamente i silani. L'ingresso, forse tardivo, di Lunetta ha dato un po' di vivacità, ma troppo tardi per cambiare l'esito della partita.

Il gol del 3-1 ha spento ogni speranza, ma qualche piccolo segnale positivo si è intravisto. Ora serve voltare pagina in fretta: il campionato è lungo e Salernitana, Benevento e Trapani hanno già dimostrato di essere avversari temibili.

Il Catania ha qualità e carattere, ma non può permettersi cali di concentrazione o atteggiamenti presuntuosi, altrimenti il conto da pagare rischia di essere molto salato.