Autore: Redazione
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l campionato è iniziato da appena due giornate, ma in casa Cosenza il clima non è dei più sereni. La squadra calabrese, prossimo avversario del Catania, è reduce da due pareggi consecutivi, il primo ottenuto sul campo del Monopoli e il secondo nel sentito derby con il Crotone. Due punti che, se da un lato evitano la beffa di una partenza a zero, dall’altro lasciano l’amaro in bocca a una piazza che, dopo la retrocessione dalla Serie B, si aspettava un avvio ben diverso.
Come riportato dal Corriere dello Sport, l’obiettivo della società era quello di allestire un gruppo competitivo per disputare un campionato dignitoso, in grado di lottare nelle zone alte della classifica e ridare entusiasmo a tifosi ancora scottati dall’ultimo, amaro epilogo. Ma la realtà, almeno per ora, è ben diversa: la squadra è ancora un cantiere aperto, con lacune evidenti in diversi reparti e una classifica che già fa intravedere i primi segnali di preoccupazione.
Uno dei problemi principali riguarda l’attacco. In questo momento, il peso offensivo ricade interamente sulle spalle di Mazzocchi, costretto a giocare da prima punta pur non essendo il suo ruolo naturale. L’attaccante sta facendo di necessità virtù, lottando e sacrificandosi per la squadra, ma è chiaro che non possa reggere da solo per un’intera stagione. In estate la società ha incassato una cifra importante dal mercato — diversi milioni, come confermato da Transfermarkt —, ma quei fondi non sono stati ancora reinvestiti in maniera incisiva. Così, mentre giocatori come Pettinari hanno scelto altre destinazioni, accasandosi ad esempio alla Ternana, il Cosenza si ritrova con un reparto offensivo ridotto all’osso, completato solo da due giovani promesse: Achour, proveniente dal settore giovanile del Cagliari, e Novello, cresciuto nella Primavera rossoblù e con qualche sporadica apparizione in Serie B. Una situazione che, numericamente e qualitativamente, non può durare ancora a lungo senza l’arrivo di una punta di esperienza.
Le difficoltà, però, non si fermano all’attacco. Anche la difesa necessita di rinforzi, in particolare di un centrale di piede destro che possa dare equilibrio al reparto. La società sta sondando il mercato degli svincolati, ma il tempo scorre veloce e la sensazione, come riporta il quotidiano sportivo, è che si proceda a piccoli passi, rinviando decisioni che invece andrebbero prese subito. Inoltre, manca ancora un secondo portiere che possa affiancare Vettorel, protagonista di una buona prova a Crotone dopo qualche incertezza nelle prime uscite stagionali.
Un piccolo spiraglio di positività arriva dal centrocampo, dove l’arrivo di Christian Langella dal Rimini ha portato un pizzico di qualità e freschezza. Il nuovo acquisto è stato subito buttato nella mischia nel derby e ha mostrato personalità, ma ovviamente servirà tempo per inserirlo al meglio nei meccanismi di squadra.
A complicare ulteriormente le cose, in vista della prossima sfida contro la capolista allenata dall’ex tecnico Mimmo Toscano, il Cosenza dovrà fare a meno di Garritano, che sconterà la seconda giornata di squalifica. Se nei prossimi giorni non dovessero arrivare rinforzi dal mercato, mister Buscè sarà costretto a riproporre la stessa formazione vista a Crotone, con una panchina composta per lo più da ragazzi della Primavera. Una situazione che fotografa alla perfezione le difficoltà del momento: una squadra ancora incompleta, con poche alternative e costretta a fare di necessità virtù.
C’è però una nota incoraggiante: il ritorno di Ricciardi, che, una volta ritrovata la piena forma fisica, potrà dare esperienza e solidità a un gruppo che ne ha disperatamente bisogno. La sua presenza potrebbe diventare determinante nel corso della stagione, soprattutto in un contesto così fragile.
In questo clima di incertezza, il Cosenza si prepara ad affrontare il Catania. Per i calabresi sarà una partita dal peso specifico importante, non solo per la classifica ma anche per il morale. Una vittoria potrebbe dare la scossa e permettere di guardare al futuro con maggiore fiducia, mentre un risultato negativo rischierebbe di acuire tensioni e malumori, complicando ulteriormente la gestione di un avvio di stagione già complesso.
Il Catania, dal canto suo, dovrà approfittare di queste difficoltà, ma senza sottovalutare l’avversario. Perché se è vero che il Cosenza è in difficoltà, è altrettanto vero che proprio le squadre ferite possono diventare le più pericolose, spinte dalla voglia di reagire. Quella che si prospetta sarà quindi una sfida intensa e combattuta, in cui entrambe le formazioni avranno motivazioni forti: il Catania per continuare il proprio percorso di crescita, il Cosenza per ritrovare se stesso e dare finalmente una svolta alla stagione.