Tre giornate, tre vittorie, undici reti realizzate e nessuna subita: è questo il riassunto dell’inizio di campionato del Catania versione 2025-2026. La gara interna contro il Monopoli alla vigilia nascondeva diverse insidie, confermate dai novanta minuti più recupero del Massimino. Il 4-0 potrebbe ingannare e far apparire il match di sabato sera ben più semplice di ciò che ha raccontato il campo almeno sino alla mezzora della ripresa.
Dopo il vantaggio di Ierardi al 24’ del primo tempo, il Catania ha saputo gestire la gara, attendere (e soffrire) quando serviva per poi ripartire alla ricerca del raddoppio. Se da una parte le occasioni per il Gabbiano sono state oggettivamente esigue, dall’altra occorrerà aggiornare l’elenco delle parate prodigiose di Andrea Dini, ancora una volta decisivo quando il risultato era in bilico. Proprio l’intervento "monstre" dell’estremo difensore rossazzurro al 58’ ha suonato la carica e dato il "la" ai cambi effettuati da Toscano, poi rivelatisi determinanti. Quattro reti totali, un gruppo apparso coeso, motivato e concentrato e un popolo in visibilio al triplice fischio.
Ancora una volta in settimana, senza alcun dubbio, Mimmo Toscano predicherà calma e sangue freddo. Tre giornate sono ancora troppo poche per esaltarsi e un campionato difficile come la Serie C ha insegnato che la qualità essenziale per arrivare in fondo è la costanza. Ogni partita nasconde insidie enormi, per informazioni chiedere al Benevento, caduto in quel di Casarano. Di certo esistono già elementi che fanno ragionevolmente ben sperare. Solidità difensiva al di là degli interpreti (fuori Celli per un risentimento muscolare, dentro Pieraccini autore di un’ottima prova), Aloi e Corbari sempre più affiatati in mediana con un lavoro silenzioso ma essenziale (premiati dal gol dell’ex Ternana), esterni e trequartisti assolute certezze e panchina lunga di pari livello rispetto all’undici di partenza.
Proprio il cambio di interpreti al momento giusto è il “leitmotiv” di questo inizio di stagione etneo. In tal senso impossibile non citare Gabriel Lunetta, autore del 4-0 conclusivo e emblema della qualità rossazzurra oltre il semplice “starting eleven”. Qualcosa occorrerà anche rivederla, ovviamente. Lo spostamento quasi forzato di Jimenez in mediana al posto dell’ammonito Corbari, ad esempio, ha convinto in fase d’impostazione, ma al contempo ha aperto spazi importanti perle folate offensive del Monopoli. Non a caso il tecnico calabrese è successivamente corso ai ripari inserendo Martic a centrocampo. Dettagli, i quali verranno registrati con il ritorno tra i ranghi di capitan Di Tacchio e di Quaini.
Dopo tre giornate tuttavia il Catania conferma di aver cambiato pelle rispetto all’anno scorso, con maggiori consapevolezze dentro e fuori dal campo. Maggiore ordine nelle figure societarie e maggiore spessore all’interno del rettangolo verde, tutti elementi essenziali per lottare al vertice in una stagione che si propone come intensa, faticosa e tutt’altro che scontata.
Ancora una volta, dunque, nessun volo pindarico, ma calma e fiducia. La strada intrapresa, questo è certo, è quella giusta. La prossima sfida vedrà l’elefante opposto al Cosenza di Buscè, al cospetto di un ambiente caldo malgrado l’inizio non irresistibile di torneo da parte dei calabresi. Bisognerà ricaricare le pile e prepararsi per una ulteriore battaglia dai contorni non semplici.
Nell’attesa, godiamoci ancora una volta una settimana senza cattivi pensieri.