Per l’attacco, Pastore ha piazzato diversi colpi mirati. Francesco Forte, in prestito, è un centravanti di esperienza che garantisce peso specifico nell’area di rigore. Nel reparto c' anche Alex Rolfini, reduce da stagioni prolifiche, che ha firmato un biennale. Il reparto offensivo è stato completato nel finale con la chiusura della telenoverla Salvatore Caturano, che ha sottoscritto un triennale e rappresenta una garanzia di gol e carisma per la categoria. Infine, il club ha puntato anche sul futuro con l’acquisto a titolo definitivo di Simone Leonardi, giovane talento classe 2006, che ha firmato un contratto quinquennale.
In totale, undici acquisti che testimoniano l’ambizione della società e la volontà di costruire una rosa profonda e competitiva.
Parallelamente agli arrivi, Pastore e Zarbano hanno lavorato intensamente per sfoltire l’organico, portando a termine numerose operazioni in uscita. Tra le cessioni definitive spiccano quelle di Tommaso Silvestri, approdato alla Triestina, e di Mattia Maffei, passato al Trento. Ertijon Gega si è trasferito al Casarano, mentre Alessio Castellini è andato al Mantova con la formula del prestito con obbligo di riscatto.
Diversi giocatori hanno lasciato Catania tramite la risoluzione consensuale del contratto, tra cui nomi di spessore come Armando Anastasio, Davide Guglielmotti, Rocco Costantino, Andres Tello, Adriano Montalto, Davide Marsura e Diego Peralta.
In prestito sono partiti anche Domiziano Tirelli (Budoni), Milos Bocic (Picerno), Filippo D’Andrea (Pineto, con obbligo di riscatto), Giulio Frisenna (Siracusa), Simone Leonardi (girato alla Ternana per fare esperienza), oltre a Marco Chiarella, che invece è stato girato in prestito alla Recanatese.
Questa lunga lista di partenze ha permesso al club di ridurre i costi e liberare posti in rosa, sebbene non tutti i casi siano stati risolti come previsto.
L’unica vera nota stonata di questa sessione di mercato riguarda due calciatori rimasti in organico senza un ruolo definito: Francesco De Rose e Gregorio Luperini. Per entrambi la società aveva cercato una sistemazione, ma senza successo entro la chiusura del mercato italiano. Se per De Rose, elemento di grande esperienza ma fuori dal progetto tecnico, la situazione resta complessa, per Luperini il direttore sportivo Pastore non ha ancora perso le speranze: i mercati esteri, infatti, sono ancora aperti in alcuni paesi, e c’è la possibilità che nelle prossime settimane si concretizzi un trasferimento fuori dall’Italia. La gestione di questi due casi sarà fondamentale per evitare malumori nello spogliatoio e per mantenere l’equilibrio del gruppo.
Il bilancio complessivo dell’operato di Pastore e Zarbano è oltremodo positivo. Gli acquisti hanno portato qualità, esperienza e profondità in tutti i reparti, con un mix ben calibrato tra giocatori pronti subito e giovani prospettive. L’arrivo di profili come Casasola, Donnarumma, Forte e Caturano eleva il livello della rosa, mentre Rolfini e D’Ausilio offrono freschezza e possibilità di crescita.
Le cessioni, pur numerose e in larga parte riuscite, non hanno permesso di chiudere il cerchio: l’impossibilità di piazzare De Rose e Luperini lascia una piccola ombra sulla sessione estiva. La dirigenza, però, ha dimostrato competenza e pragmatismo, riuscendo a ridisegnare quasi completamente la squadra e mettendo nelle mani di Toscano un organico che, almeno sulla carta, può puntare a un campionato di vertice.
Il Catania esce dal mercato con una rosa più competitiva e strutturata, pronta ad affrontare le sfide della stagione. Ora la palla passa al campo, dove sarà il rendimento dei nuovi acquisti a confermare la bontà delle scelte fatte. Restano da definire le ultime situazioni in sospeso, in particolare quella di Luperini, ma la strada intrapresa sembra quella giusta per riportare entusiasmo e ambizione in città.