Era quello che serviva… la classica vittoria “sporca” tipica dei campi di Serie C. Il Catania, ieri a Cava de’ Tirreni, ha dimostrato di essersi perfettamente calato nel ruolo, portando a casa tre punti pesantissimi che, a molti, sono sembrati quasi scontati. Nulla di più falso!
Giocare a Cava è stato sempre storicamente un campo ostico, e questo già lo sapevamo, ma l’impronta che ieri ha dato il tecnico Prosperi alla sua squadra ha reso il successo degli etnei ancora più incisivo in termini di segnale al campionato.
Pressing altissimo fin dai primi minuti. Non concedere spazi all’avversario. Arrivare primi sul pallone. E’ presumibile che il tecnico dei Metalliani abbia inculcato per tutta la settimana questo spartito calcistico ai propri ragazzi e, bisogna dirlo, c’è riuscito anche bene.
Nei primi venti minuti il Catania è sembrato confuso, quasi smarrito, di fronte ad una squadra che correva a mille. Per questo il peso dei tre punti ha un valore intrinseco più rilevante. Probabilmente negli occhi di molti tifosi era rimasta la “passeggiata” contro il Foggia, ma si era capito sin da subito che la gara contro i pugliesi è stata solo un episodio. L’ha capito il tecnico Toscano, che subito dopo il 6-0 ha rimesso in riga suoi ragazzi dai facili e poco proficui entusiasmi. L’hanno capito i giocatori, che in campo, nonostante la prima sbandata iniziale, non si sono disuniti ed hanno ripreso le redini del gioco fino a portare a casa il successo in una gara che non voleva arrivare al triplice fischio.
Nota particolare merita il tanto polemizzato Football Video Support (o “Var a chiamata” per gli amici). Pur comprendendo il fastidio legato alle inevitabili interruzioni di gioco, creando maxi recuperi degni dei tempi supplementari, è altrettanto vero che ieri senza il supporto tecnologico potevamo assistere ad un esito finale di gara totalmente diverso.
Il gol di Fella, ad esempio, era stato convalidato, dato che il fallo su Donnarumma non era stato ravvisato dal direttore di gara. Andare sotto dopo pochi minuti, con una Cavese che andava a mille, avrebbe potuto tagliare le gambe ad un Catania che in quella fase era in evidente affanno.
Paradossalmente, il gol annullato ha dato una severa sberla ai rossazzurri che hanno iniziato a macinare azioni, stringendo maggiormente gli avversari nella propria metà campo.
Certo, ancora qualche perplessità si manifesta per quanto attiene il gol annullato a Jimenez, ma è anche vero che il Catania ad inizio ripresa ha rischiato di andare sotto di un uomo se il fallo di Celli anziché considerato “smanacciata” fosse stato interpretato come "fallo di reazione".
Per quanto possa infastidire l’uso della tecnologia…ben venga se gli eventi in campo possono essere monitorati a salvaguardia dell’equità. Non dimentichiamoci che in passato abbiamo sempre recriminato per l’operato delle “ex giacchette nere”, quando le decisioni (spesso cervellotiche) andavano a penalizzare il Catania. Ce ne siamo accorti nei Play Off, dove il VAR ha reso quella giustizia che invece era mancata nella Regular Season.
Tralasciando i discorsi da bar (o da VAR), il Catania ha mostrato finalmente quella identità che serviva. Una squadra ben consapevole del proprio valore che non per questo sottovaluta il peso specifico dell’avversario di turno.
Avanti così quindi… c’è un campionato intero da giocare!