Buon compleanno, Stefania: la "voce" che ha fatto innamorare un intero stadio

30-08-2025 12:59 -


Autore: Andrea Mazzeo

Quattro anni dopo quel 23 marzo 2021, la città dell'Elefante continua a fermarsi quando risuona, anche solo nella memoria, la sua chiamata: “Per il Catania ha segnato…”. Stefania Sberna, giornalista e storica speaker del Massimino, se n'è andata a soli 54 anni dopo una lunga malattia, lasciando un vuoto che non ha smesso di riecheggiare tra la Tribuna A e i gradoni dello stadio. La notizia della scomparsa, accolta quattro anni fa con commozione dall'intero mondo rossazzurro, arrivò nel primo pomeriggio e in pochi minuti fu chiaro che non stavamo perdendo soltanto una professionista: stava svanendo una parte della colonna sonora della città.

Oggi, nel giorno in cui avrebbe compiuto gli anni, il ricordo si fa ancora più intenso. Perché se il tempo scorre inesorabile, l'affetto che Catania nutre per la sua voce resta immutato, rinnovandosi nelle testimonianze dei tifosi, nei cori e nelle iniziative nate in suo nome. È come se il compleanno fosse ancora una festa collettiva: non più scandita da una torta o da un brindisi, ma da quel sentimento condiviso che la città continua a tributare a Stefania.

La sua storia è quella di una voce diventata rito popolare. Per quasi tre decenni, dai tempi del vecchio Cibali fino alla lunga cavalcata in Serie A, Stefania ha annunciato formazioni, sostituzioni e, soprattutto, gol, guidando il coro dei tifosi nel celebre “cognome” urlato all'unisono. La chiamavano “The Voice” non per caso: era capace di sovrastare il boato e incanalarlo, trasformando ogni marcatura in un momento collettivo. Una presenza che, agli occhi di chi ha frequentato il Massimino, è stata davvero “il dodicesimo” in campo.

La perdita di un simbolo per il popolo rossazzurro si tradusse subito in gesti concreti. Prima la decisione di intitolare a Stefania la Tribuna Stampa dello stadio. La cerimonia si tenne il 25 aprile 2021, poco prima di Catania–Casertana: da allora, quel settore porta il suo nome, a perenne ricordo della donna che lì dentro ha raccontato trent'anni di pallone etneo.

Poi, la memoria che salva vite: su iniziativa dei familiari nacque una raccolta fondi per dotare il Massimino di un defibrillatore in ricordo di Stefania. In pochi giorni la città rispose, e l'apparecchio venne installato davanti allo stadio: un simbolo semplice e potente, perché la sua voce, che tante volte ha accelerato i battiti, da allora protegge anche il cuore della comunità.

Il filo non si è mai spezzato. Nel 2024 il club ha istituito il “Premio Stefania Sberna”, consegnato in pre-gara ai calciatori che incarnano spirito, serietà e appartenenza: tra i premiati, Marco Chiarella e, nel giorno del quarto anniversario, Kaleb Jiménez. Un riconoscimento nato dalla famiglia e dagli amici, accolto dal Catania FC come gesto identitario: perché ricordare Stefania significa ricordare un certo modo di vivere il pallone, fatto di misura, passione e sorriso.

Il 2025 ha aggiunto un tassello visibile a tutti: il murales all'esterno del Massimino, accanto alla biglietteria della Tribuna A. L'opera dello street artist Giuseppe D'Amico restituisce il volto di Sberna e quella frase che ogni tifoso conosce a memoria “Per il Catania ha segnato…” trasformando la sua presenza in immagine quotidiana.

Anche la continuità familiare ha avuto, nel tempo, i suoi passaggi. Nel 2021 il club invitò le figlie, Federica e Giulia, a prendere posto nel “box della speaker”, un gesto d'affetto che la città lesse come ponte naturale tra generazioni. Più tardi Giulia spiegò che non avrebbe proseguito nel ruolo, senza che questo raffreddasse minimamente il legame con i colori rossazzurri. Perché l'eredità di Stefania non è un microfono: è un modo di stare allo stadio e di appartenere alla propria comunità.

Quattro anni dopo, Catania la ricorda così: con il nome sulla tribuna, un defibrillatore a presidiare la vita, un premio che educa al merito e un murales che fissa per sempre il suo sorriso.

Buon compleanno, "The Voice"! Catania non dimentica!