Autore: Redazione
La retrocessione in
Serie A2, arrivata dopo la sconfitta nei play out contro la
Florentia, ha rappresentato per la
Nuoto Catania un duro colpo, non solo sportivo ma anche emotivo. Dopo anni di
salvezze miracolose, questa volta il destino ha voltato le spalle alla formazione rossazzurra, costretta a ripartire da una categoria inferiore. Eppure, tra la delusione e l’amarezza, si intravede già la
voglia di rinascere: la società ha scelto di non piangersi addosso e di trasformare la caduta in occasione di rilancio.
Il direttore sportivo
Giuseppe Leonardi, con grande onestà, ha riconosciuto le difficoltà di una stagione segnata da problemi economici e da diversi intoppi, senza nascondersi dietro scuse. “
Mi prendo la responsabilità degli errori commessi – ha detto –
e ne farò tesoro. Ora bisogna guardare avanti, ricostruire con consapevolezza e riportare in tempi brevi la Nuoto Catania dove ha dimostrato di poter stare”. Parole che tracciano già la rotta: meno proclami e più fatti, con un occhio di riguardo ai
giovani del vivaio, da sempre marchio di fabbrica del club etneo.
Il nuovo corso ha preso forma rapidamente, con il presidente
Massimo Di Salvatore che, insieme al DG
Leonardi, ha iniziato un lavoro di ricostruzione che mescola esperienza e freschezza. Le prime mosse di mercato hanno portato entusiasmo nell’ambiente: il colpo più clamoroso è stato quello di
Valentino Gallo, mancino di fama internazionale, iridato con la Nazionale e vincitore di medaglie olimpiche. Un acquisto che rappresenta non solo qualità tecnica, ma anche leadership ed esempio per i più giovani.
A lui si è aggiunto il ritorno a casa di
Giorgio La Rosa, catanese doc, regista capace di dettare i tempi del gioco e di trasmettere sicurezza in acqua. Un innesto che porta con sé anche un valore simbolico, il legame con le radici e con la tradizione. E non è finita qui: il mercato ha regalato un altro colpo di spessore, quello di
Christian Napolitano. Il centroboa siracusano, dopo aver annunciato il ritiro, ha deciso di rimettersi in gioco attratto dall’entusiasmo del nuovo progetto rossazzurro.
Per la Serie A2 sarà un lusso, un faro per la squadra e un maestro per i giovani.
La ricostruzione però non passa solo dai nuovi arrivi: la società ha blindato alcune delle sue colonne storiche. Restano infatti il capitano
Giorgio Torrisi, vera bandiera della Nuoto Catania,
Eugenio Russo – pronto a rilanciarsi come “
capitan futuro” – e l’estremo difensore
Marco Rossi, portiere di affidabilità e attaccamento. A loro si affiancheranno i giovani del vivaio come
Francesco Foti e
Francesco Emmi, confermati per dare continuità al progetto. Non manca neppure un tocco internazionale, con l’arrivo del maltese
Sam Gialanze, classe 2004, già nel giro della nazionale del suo Paese: una scommessa sul futuro che ben si inserisce nella filosofia di crescita della società.
Non sono mancate le partenze: il giovane talento catanese
Riccardo Torrisi vestirà per un anno la calottina dell’
Ortigia Siracusa in Serie A1, occasione preziosa per crescere e misurarsi al massimo livello. Un addio temporaneo che lascia però una scia di gratitudine reciproca, segno del legame che resta intatto.
In questo puzzle di addii e ritorni, di nuovi acquisti e conferme, c’è anche spazio per i saluti allo staff tecnico. Dopo anni di lavoro, coach
Manlio Mentesana lascia la panchina rossazzurra, con il ringraziamento di tutta la società e della squadra per l’impegno profuso.
Il quadro che emerge è quello di
una Nuoto Catania che non vuole subire la retrocessione come una condanna, ma come un punto di partenza. C’è la consapevolezza che
la Serie A2 sarà un campionato duro e competitivo, ma la società etnea si presenterà con un roster ambizioso, costruito per puntare in alto. Esperienza e gioventù, passione e professionalità: questi gli ingredienti scelti per tentare la risalita immediata.
La ferita della retrocessione non si cancella facilmente, ma la risposta che arriva dalle mosse di mercato e dalle parole dei protagonisti è chiara:
la Nuoto Catania è viva, ha orgoglio e ha un progetto. La città, i tifosi e la storia meritano la massima serie, e già da fine agosto – con il raduno precampionato –
si potrà cominciare a capire se davvero è iniziata la scalata verso il ritorno in A1.