Il Latina arriva alla sfida del “Massimino” in un momento complicatissimo, probabilmente il più difficile dall’inizio della stagione. La squadra nerazzurra si presenterà a Catania con una classifica che mette pressione, un ambiente appesantito dagli ultimi risultati e la consapevolezza di essere scivolata nella zona playout. Proprio per questo, nel gruppo pontino si sta cercando di aggrapparsi a ogni possibile spiraglio per invertire la rotta e ritrovare un’identità che nelle ultime settimane si è progressivamente smarrita.
Come evidenziato stamani dal quotidiano "Il Messaggero", uno dei punti centrali è la figura di Alessandro Bruno, tecnico che nella passata stagione aveva ereditato una situazione molto critica riuscendo però a portare il Latina alla salvezza, quando lo spettro degli spareggi era ormai vicinissimo. Anche in questo campionato Bruno era inizialmente riuscito a raddrizzare alcune dinamiche, soprattutto lavorando sulla struttura del centrocampo. La difficoltà più evidente resta però la scarsa incisività offensiva, un limite che nelle ultime partite si è fatto particolarmente pesante. A Catania servirà un tecnico lucido e deciso nelle scelte, capace di restituire alla squadra coraggio e compattezza.
Un altro elemento sul quale i nerazzurri provano a costruire la propria ripartenza riguarda il rendimento in trasferta. Escludendo le pesanti battute d’arresto subite in Sicilia contro Trapani e Siracusa, lontano dal “Francioni” il Latina ha comunque dimostrato di saper reggere il confronto. La vittoria a Cava de’ Tirreni, il pareggio ottenuto con il Potenza e la gara di Sorrento – sfumata solo per un finale caotico – raccontano di una squadra capace, talvolta, di esprimersi meglio lontano da casa. È un dato che lo staff tecnico tiene in considerazione in vista del viaggio ai piedi dell’Etna.
C’è poi il tema dei precedenti con il Catania, che negli ultimi anni hanno regalato qualche soddisfazione ai pontini. Due stagioni fa arrivò un pareggio prezioso firmato da Mastroianni, prima della risposta di Chiricò. La scorsa annata addirittura il Latina riuscì a imporsi grazie al gol di Ercolano, in quella che fu la prima gara di Boscaglia dopo l’esonero di Padalino. Ricordi che, in un momento così delicato, possono rappresentare un piccolo stimolo psicologico.
Il rendimento difensivo prima della caduta di Siracusa era stato uno dei segnali migliori del percorso nerazzurro, merito anche delle prestazioni di Mastrantonio, spesso decisivo e considerato uno dei portieri più affidabili dell’intero girone. Ritrovare quella compattezza sarà essenziale per provare a contenere un attacco come quello del Catania, tra i più completi e qualitativi della categoria.
Infine c’è l’aspetto emotivo, probabilmente il più determinante. Le ultime due sconfitte hanno mostrato un Latina spento, meno aggressivo e poco convinto rispetto a ciò che aveva lasciato intravedere nei mesi iniziali. In casa pontina si parla molto di orgoglio, della necessità di reagire per evitare che questo momento diventi un pericoloso trend negativo. La squadra sa di trovarsi a un crocevia stagionale, e affrontare una delle formazioni più attrezzate del girone al “Massimino” può diventare tanto un ostacolo quanto un’opportunità.
Il Latina si gioca molto più di tre punti: prova a ritrovare sé stesso. E il Catania, che conosce bene il peso delle motivazioni altrui, è chiamato ad affrontare una squadra ferita ma tutt’altro che rassegnata.